Fiesco (Cremona) – “Quello dello scuolabus del nostro paese è un caso di gestione poco trasparente di un servizio di pubblica utilità. Passi che il sindaco dia risposte con il contagocce a noi della minoranza, ma che anche i genitori siano all’oscuro di come e quando torneranno i propri figli da scuola è inaccettabile”: così il consigliere di minoranza Erminio Zanenga.
Cosa è successo?
“I ragazzi di Fiesco che frequentano le medie di Trigolo – spiega Zanenga –, la scorsa settimana hanno dovuto attendere lo scuolabus fuori dalle scuole e sono arrivati a casa mezz’ora dopo. I genitori non sapevano di questo cambio orario. Non erano stati avvisati nemmeno i professori (né la dirigente) che per puro spirito civico sono rimasti con i ragazzi”.
Il ritardo e il cambio orario quindi erano previsti?
“Sì, ma lo sapevano solo il sindaco e la sua giunta. I genitori erano stati avvisati che la partenza del mattino sarebbe stata anticipata di dieci minuti. Ma per il ritorno nessuno sapeva nulla”.
Cosa è cambiato?
“L’amministrazione ha deciso di appoggiarsi a Salvirola per trasportare i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie alle scuole di Trigolo. Al mattino il pulmino parte da Salvirola e va a prendere i bambini a Fiesco, quindi li lascia a scuola a Trigolo in anticipo e poi da Salvirola prosegue fino Romanengo per lasciare i ragazzi di Salvirola. Per il ritorno l’autobus va a prendere i ragazzi a Romanengo per portarli a casa a Salvirola, rispettando l’orario e poi va a prendere i ragazzi a Trigolo per riportarli a Fiesco, ma almeno venti minuti dopo il solito”.
Il sindaco Nicola Fava in questi giorni ha scritto ai genitori per dare loro la sua personale disponibilità per eventuali chiarimenti. Fa sapere che la mozione della minoranza è stata bocciata perché non ci sono i soldi per l’acquisto di un nuovo pulmino. Inoltre respinge le accuse non aver avvisato del cambio di orario. Infine afferma che i ritardi non superano i dieci minuti.