
SIMBOLO La Torre dove fu rinchiuso Francesco I re di Francia
Pizzighettone (Cremona), 23 dicembre 2015 - Dopo più di duecento anni le mura tornano ad essere dei pizzighettonesi. La direzione regionale Lombardia dell’Agenzia del Demanio ha sottoscritto con il Comune di Pizzighettone e il segretariato regionale del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per la Lombardia il programma di valorizzazione del complesso della cinta muraria, delle casermette interne alle mura, del rivellino e della Torre del Guado. «Tra un mesetto ci sarà anche la sottoscrizione di una sorta di rogito. Questo è un po’ il cappello sul mio mandato amministrativo, sono molto contento sia come amministratore sia come volontario del gruppo Volontari Mura» sottolinea Sergio Barili, assessore del Comune di Pizzighettone.
Il progetto di valorizzazione firmato dallo studio guidato da Massimiliano D’Ambra, prevede tra l’altro una destinazione «commerciale» di parte delle Mura, quelle nel lato nord per intenderci. «Sicuramente la scelta di rendere quel pezzo di strada di collegamento tra la torre del Guado e Piazza d’Armi è stato un valore aggiunto» spiega Barili. «Obiettivo dell’operazione è sviluppare un indotto di crescita culturale e socio-economica legata al turismo e, per questo nel programma sono previsti l’estensione ed il migliorare la visitabilità degli immobili, la creazione di nuovi percorsi di visita, attività didattiche, di marketing e interventi diretti di conservazione» scrive il Demanio in un comunicato inviato a margine dell’incontro. Sicuramente uno dei punti di forza del progetto di valorizzazione è stata la presenza del Gruppo Volontari Mura che lavorano in convenzione con il Comune, così come di altre associazioni. «Sicuramente la presenza di un gruppo che da oltre vent’anni si prende cura del bene è stato un punto di forza per arrivare a questo accordo. Credo che Pizzighettone sia il più piccolo Comune che si prende in carico un bene demaniale di questo tipo» afferma Barili. Nelle casematte del lato nord si prevede una destinazione commerciale, certo di un tipo particolare che vada nel senso della valorizzazione del patrimonio culturale e del territorio.