REDAZIONE CREMONA

Migranti, ospitalità a rischio. E il don offre casa sua

Ci sono 25 migranti che rischiano di non avere più casa dal primo gennaio, per risolvere una parte del problema il don ha messo a disposizione una parte della casa parrocchiale a Chieve P.G.R.

Un gruppo di immigrati (Foto archivio)

Chieve, 16 dicembre 2015 - La convenzione tra prefettura e Garbata accoglienza scade con la fine del mese e ci sono 25 migranti che rischiano di non avere più casa dal primo gennaio. Per questo motivo la parrocchia di Chieve, parroco don Alessandro Vagni in testa, sta cercando di offrire alla prefettura una soluzione, anche con l’aiuto della Caritas diocesana. «Ci stiamo ragionando – ammettono dalla Caritas – e cercheremo di trovare una soluzione. Tuttavia, possiamo ipotizzare che potremmo andare verso un’accoglienza diffusa di queste persone, anche se per attuare questo tipo di soluzione è necessario avere un certo numero di volontari e soprattutto la comunità parrocchiale deve essere d’accordo a mettere in pratica questo tipo di accoglienza».

Da parte sua il parroco ha messo a disposizione metà casa parrocchiale, dove, naturalmente, non ci stanno tutti e 25 i migranti. E comunque se non ci sarà posto per tutti a Chieve la prefettura si accollerà l’onere di trovare posto in altri paesi del Cremasco per i migranti in esubero. Vista la situazione a Chieve, non è improbabile che una bella fetta di migranti venga spostata in altri paesi.