PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Crisi delle nascite nel Cremasco, ardua la quota mille all’anno

Primo bimbo del 2017 è Sehaj, l’ultimo del 2016 Enrico

Un neonato

Crema, 3 gennaio 2017  -Si chiama Sehaj Singh, è figlio di una coppia indiana di Romanengo e ha visto la luce alle 12.58 nell’ospedale di Crema, dove la mamma, Jaspreet, 25 anni, lo ha messo al mondo con un taglio cesareo. Il papà Harry, di 29 anni, è molto orgoglioso del loro primo figlio. Si chiama invece Enrico il primo nato nel 2016 di Torlino Vimercati, il paese con meno abitanti del Cremasco ed è anche l’ultimo nato nell’ospedale di Crema. Ha aperto gli occhi alle 17.44 del 31 dicembre, per la gioia del fratellino Leonardo, 8 anni e della mamma Alessandra Calianno, 32 anni e del papà Ivan Amadori, 39 anni. Il numero dei nati nell’ospedale Maggiore è in forte calo, per il decimo anno consecutivo. Il numero dei bambini nati nel 2016 è di 709 (704 parti ai quali si aggiungono cinque gemelli), 89 in meno dell’anno precedente per un calo intorno all’11%. Poco più della metà dell’anno boom, il 2008, quando a Crema videro la luce 1287 neonati. Un calo di nascite che continua a preoccupare le maestranze che sperano con l’apertura del nuovo reparto di poter mettere un freno alla discesa del numero dei nati in città. I numeri sulla carta dimostrano che la voglia di mettere al mondo figli è in folle decrescita. Si pensi che nel 2015, per la prima volta da tempo immemore, il totale è stato sotto gli 800 nati (798), circa l’8% in meno rispetto all’anno precedente, il 2014, anno nel quale si restò (abbondantemente) sotto la soglia dei 900 nati (864). E a ritornare sotto la barriera dei mille parti fu il 2012, quando il numero dei bambini si fermò a quota 969.

Difficile pensare che in altri tempi la quota mille non era una barriera insormontabile come negli ultimi cinque anni. D’altro canto, fino al 2008 la soglia dei 1200 parti era facilmente raggiungibile e a passare questa quota davano una bella mano le presenze di mamme straniere. Conti alla mano, si sono perse 318 nascite tra il 2008 (1287), anno del baby boom e il 2012 (969), anno nel quale si è tornato sotto quota mille e si sono perse altre 260 nascite dal 2012 allo scorso anno. In totale sono 578 nati in meno nel nostro ospedale in nove anni e se la tendenza resta questa il baratro dei 500 parti l’anno si avvicina a grandi passi. Se la tendenza resta questa, tra tre anni saremo sull’orlo dell’abisso. Perché sotto i 500 parti l’anno, la struttura di ostetricia chiude.