Giorni di misticismo, hascisc e apatia: poi il prof ha messo un piede nel vuoto

Da archiviare il caso Pamiro per la Procura: nessuna traccia di altre persone nel luogo del tragico volo

Mauro Pamiro e Debora Stella

Mauro Pamiro e Debora Stella

Crema (Cremona), 30 gennaio 2021 - Mauro Pamiro si è suicidato lanciandosi dalla sommità di una casa in costruzione. Un tragico volo, l’impatto al suolo, una lesione devastante della colonna vertebrale. Immediato il decesso. In dieci pagine il sostituto procuratore di Cremona, Davide Rocco, motiva la richiesta al giudice per le indagini preliminari di archiviare il procedimento che vede indagata per omicidio (come atto dovuto) la moglie di Pamiro, Debora Stella. Non ci sono lesioni causate da altri sull’insegnante e musicista trovato cadavere in un cantiere la mattina del 29 giugno dello scorso anno. Accanto al corpo tracce di sangue solo su un frammento edile. In quella parte del cantiere di via don Mazzolari non sono emerse presenze estranee (tranne due Dna non attribuiti, su una penna e una bottiglia d’acqua). Per l’intero pomeriggio di venerdì 26 giugno Pamiro è in compagnia di un amico e lo impressiona parlando "di cose mistiche mai scoperte", "comprensione dei segreti dell’universo", "una rivelazione, una illuminazione". In serata, scrive in una chat allo stesso amico: "Ho capito cosa devo fare, spero" e "ci vediamo nell’altro mondo".

Trascorre con la moglie il pomeriggio di sabato 27 nell’abitazione di altri amici. Consuma hashish. La coppia appare "particolarmente apatica, stanca ed assonnata". "Le analisi – annota il pm – accertavano che il Pamiro aveva assunto sostanze stupefacenti del tipo cannabis in epoca prossima al decesso e documentavano un consumo regolare della stessa sostanza, per lo meno, negli ultimi sei mesi di vita". Mauro Pamiro rincasa alle 18. Torna a uscire attorno a mezzanotte. L’ultima testimonianza in vita sono le immagini di una telecamera privata in via Camporelle che lo riprendono alle 2 di notte del 28 giugno mentre, a piedi e scalzo, "cammina in una direzione compatibile con la posizione del cantiere". Il corpo viene rinvenuto da un muratore alle 7.30 di lunedì 29 giugno. Secondo l’autopsia il momento del decesso risale ad "almeno 24 ore prima del rinvenimento del cadavere".

Tre possibili scenari. Caduta accidentale durante l’arrampicata sul ponteggio. Spinta ricevuta da altri. Volo volontario. Sono state eseguite una consulenza cinematica con un apposito software e una consulenza dinamica con l’impiego di un manichino. Il risultato per entrambe è stato che "la caduta conseguente a un salto volontario era l’unica ipotesi possibile, compatibile con la posizione e postura della salma, nonché con le lesività dalla stessa presentata".