PIERGIORGIO RUGGERI
Cronaca

Rivolta d'Adda, maestra licenziata via WhatsApp per un messaggio

L'insegnante aveva da anni rapporti tesi con i vertici della scuola materna

Clara Pacella 43 anni ha ricevuto il messaggio del suo licenziamento mentre si trovava in vacanza

Rivolta d'Adda, 27 luglio 2018 - Licenziata con un messaggio WhatsApp a causa di un WhatsApp. È quanto successo a Clara Pacella, 43 anni, maestra nella materna di Rivolta d’Adda, protagonista da anni di un braccio di ferro con i responsabili della stessa, licenziata mentre stava in vacanza in Tunisia. «Ero in vacanza e ho ricevuto un messaggio con un allegato. Non sono riuscita ad aprirlo, ma ho capito quel che c’era dentro: la lettera di licenziamento». E per quali motivi? «Non glieli dico. Non voglio commettere errori». Ha impugnato il licenziamento? «No. Sono ancora frastornata. Sono tornata oggi dalla Tunisia. Devo parlare con un avvocato». Non si rivolge ai sindacati? «Non lo so. Devo pensarci». Ma da quanti anni lavora in questa scuola? «Dal 2008. Prima c’erano stati problemi. Poi nel 2011 sono stata assunta a tempo pieno». I problemi ai quali accenna la maestra erano sorti perchè lei aveva partecipato a un concorso per ricoprire il posto di insegnante nella Fondazione asilo infantile e scuola materna, ma era arrivata ultima. Tuttavia aveva scoperto di essere l’unica partecipante al concorso con le carte in regola e aveva messo in piedi un contenzioso che, nel 2011, si era risolto a suo favore con l’assunzione a tempo pieno a scuola. Pace fatta? Neppure per sogno perché la donna, diventata rappresentante sindacale della Cgil, aveva sollevato una serie di addebiti alla scuola, affermando che vi erano irregolarità per esempio nel calcolo degli straordinari e delle ferie.

Per una serie di mancanze sollevate dall’insegnante la scuola era stata sanzionata. La schermaglia tra lei e la Fondazione aveva conosciuto anche altri momenti di fuoco. Per esempio, un incidente a una bimba era stato messo in relazione con la necessità di accorciare l’orario di lavoro e non pagare gli straordinari. Sono successi altri inconvenienti: una visita dei Nas che trovano cibo scaduto e pulizia scadente in cucina e un misterioso furto. Infine, un modus operandi del licenziamento anomalo ma nell’aria, arrivato via messaggio spedito dalla ex direttrice e non dall’attuale dirigente. Il motivo del licenziamento la Pacella non lo dice, ma sta in un suo messaggio vocale nel quale esprime pesanti critiche sulla scuola e sui componenti del Consiglio. Il messaggio sarebbe stato inviato a più genitori e uno di questi l’ha portato in amministrazione. Fatto ascoltare a un avvocato che dà il via libera al licenziamento. Chi di whatsapp ferisce, di whatsapp perisce…