PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

La parola al bambino conteso

Convocato dal giudice in audizione protetta il piccolo di sei anni vittima della lite tra ex coniugi

di Pier Giorgio Ruggeri

Il giudice convoca il bambino. E il destino del piccolo di sei anni, conteso tra il papà italiano e la mamma estone, passerà in gran parte dalle sue mani. Giovedì nel Tribunale dei minori di Brescia è andato in scena il dramma di un piccolo conteso tra due genitori. Il bambino, nato da una donna estone in Estonia, è reclamato dal padre, un cremasco che sta cercando strenuamente ogni appiglio per consentire al figlio di vivere in Italia. L’uomo si è appellato al Tribunale estone ma, vuoi per questioni di lingua, vuoi per problemi con gli avvocati del posto, non ha potuto far valere le proprie ragioni e il bimbo è stato affidato alla madre. Tuttavia, i due genitori si sono accordati per far trascorre al bambino metà del tempo con il padre in Italia e l’altra metà con la madre in Estonia.

Ma al bambino questa divisione va stretta perché in Italia lui sta benissimo. Di qui la sua volontà di non tornare più nel Paese dalla madre. Comincia una lunga battaglia giudiziaria, stavolta in Italia, con il padre che si appella al giudizio della Corte europea per i diritti dell’uomo.

Nel frattempo a febbraio il bambino è in Italia quando scoppia il coronavirus e a quel punto il padre non lo rimanda in Estonia, con la madre che è d’accordo. Il padre ne approfitta e chiede l’affidamento esclusivo del bambino. Il Tribunale non accetta e intima all’uomo di rimandare il piccolo in Estonia. L’avvocato del cremasco, il legale Vincenzo Ezio Esposito, fa appello e la decisione viene congelata.

Fino a nuovo dibattimento, fissato per giovedì scorso. In aula si presenta il padre, con l’avvocato Esposito ma, a sorpresa, non ci sono né la mamma né il suo avvocato. Il cremasco espone al giudice quel che succede e cioè che in Estonia il piccolo non sta bene, vive in un ambiente malsano, ha difficoltà di rapporti con il nuovo marito della madre e con il fratellastro che ha dieci anni più di lui. Inoltre, abita in un piccolo appartamento al quarto piano di un caseggiato senza avere la possibilità di uscire di casa.

In Italia, invece, vive in una villetta con giardino, un cavallo e altri animali ed è sereno e tranquillo. Il magistrato decide di rinviare il procedimento al 10 dicembre, ma decide anche di ascoltare il parere del piccolo. Ci sarà un’audizione protetta in cui il bambino potrà dire la sua. Poi il giudice potrebbe prendere una decisione o attendere quella del Tribunale dell’Aia.