
Crema, lo storico Dossena delinea un nuovo scenario per le origini del tempio dedicato a Santa Maria
CREMA (Cremona)Da dove nasce l’idea della basilica di Santa Maria della Croce di Crema e chi fu il primo ideatore del progetto? "Ci sono documenti e immagini che delineano una nuova tesi sull’architetto che concepì il tempio mariano – afferma lo storico Luigi Dossena, - cioè l’incisore Bartolomeo Sperandio Savelli, autore di un modello ligneo della basilica da lui realizzato su commissione di Francesco Sforza e riportato su una medaglia commissionatagli da Bianca Maria Visconti da donare al suo sposo, il duca di Milano Francesco Sforza I".
Come si arriva alla basilica? "Nel 1490 il vescovo e cardinale di Cremona Ascanio Maria Sforza (sesto figlio di Francesco Sforza I e Bianca Maria Visconti) e il potere temporale, rappresentato dal podestà veneto di Crema Nicolò de’ Priuli, decisero la costruzione di un oratorio a seguito dei numerosi miracoli (ben 40) avvenuti in quell’area, dopo l’assassinio di Caterina degli Uberti da parte del marito. I due chiamarono l’architetto lodigiano Giovanni Battaggio con il quale stipularono un contratto: era il 15 luglio 1490. Gli versarono un acconto di 100 ducati imperiali per l’inizio dei lavori. Il tutto fu certificato dal notaio Matteo Bravo di Crema".
E come si scopre il modello ligneo? "Giovanni Battaggio fu incaricato di recarsi a Milano presso la Corte Sforzesca per prelevare il modello ligneo della Basilica costruito da Sperandeo Savelli e portarlo a Crema. Osservando il retro della medaglia incisa nel 1466 da Bartolomeo Sperandio Savelli e da lui firmata “Opus Sperandei”, si possono notare le linee familiari della palingenesi della protobasilica/santuario di Crema. Quindi Battaggio non fu l’architetto che concepì l’opera, ma soltanto l’esecutore materiale della stessa".
Quando si cominciò la costruzione? "La prima pietra della Basilica fu collocata dal vicario del vescovo di Cremona, Giovanni Antonio Terni, il 6 agosto 1490. Il vescovo di Cremona, Ascanio Maria Sforza, per onorare la memoria del padre, Francesco Sforza, fece riprendere le linee architettoniche del modello ligneo del Savelli e incise nel 1466 sul retro della medaglia commemorativa. Il vescovo inoltre pretese che sulla prima pietra della basilica fosse inciso il proprio nome, a suggello della promessa di costruire una basilica in memoria del padre, fatta alla madre".