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Ictus per l’allenatore del ciclista di 14 anni morto nell'incidente a Trigolo

Il tecnico 72enne ha assistito all’incidente fatale al giovane allievo. Dopo lo schianto si è sentito male. Ora è semi paralizzato e non ricorda di Pier Giorgio Ruggeri

Il luogo del drammatico incidente di Trigolo

Crema (Cremona), 26 luglio 2014 - È stato colto da un ictus Alessandro Terenzi, quando ha visto l’incidente che ha provocato la morte di Alessandro Maggi, uno dei suoi ragazzi che corrono in bici e che stava allenando. Adesso è in un letto nell’ospedale di Crema con metà corpo paralizzato e la speranza è che possa riprendersi da questo terribile colpo inferto alla sua salute. E non è la sola notizia che riguarda la tragedia di Trigolo. Infatti, il magistrato ha ordinato che venga eseguita l’autopsia sul corpo della giovanissima vittima, ricordiamo, morto a soli 14 anni. L’esame sarà eseguito questa mattina nell’obitorio dell’ospedale di Crema. Poi la salma sarà restituito alla famiglia perché possa provvedere ai funerali, che con ogni probabilità saranno celebrati martedì.

Sull’incidente mortale, rilevato dalla Polizia stradale di Pizzighettone e di Crema, sembra certo che il giovanissimo corridore sia morto a causa dello schiacciamento del torace, quando è finito sotto le ruote del furgone che arrivava dalla parte opposta. La caduta dei quattro ragazzi che si stavano allenando, e seguivano il pulmino condotto da Terenzi, è dovuta a un improvviso scartamento di uno di loro per evitare una bicicletta che era sulla loro traiettoria. Questa sbandata ha fatto cadere tutti e quattro i ciclisti e l’ultimo della fila, proprio Alessandro Maggi, è finito al di là della mezzeria quando stava passando un furgone che ha fatto di tutto per evitarlo, ma senza riuscirci.

Dopo l'urto i tre ragazzi, Terenzi e anche l’investitore, erano sotto choc e sono stati trasportati in ospedale a Crema. Lì Terenzi è arrivato con un quadro clinico critico. Infatti era in preda a un ictus. È stato subito ricoverato nel reparto di neurologia. Per lo choc e il dolore provato, ha rimosso la morte del giovane allievo e direbbe di non ricordare.

Terenzi, 72 anni, da 50 anni appassionato di ciclismo, è di Genivolta ed è nella squadra Imbalplast dalla fondazione della società. «Terenzi è un grande appassionato – dice il segretario di Imbalplast Francesco Sordi –, i suoi figli e suo cognato hanno corso in bici. A Genivolta, paese dove abita, ogni anno si corre il memorial Marco Noci, appunto in ricordo del cognato di Terenzi, deceduto molto giovane». Oggi Gigi Colombi, presidente dell’Imbalplast, ha ricordato il ragazzo morto: «Era un giovane solare, sempre allegro. Non si abbatteva mai anche quando i risultati non arrivavano ed era il leader del gruppo, a cui dava fiducia e allegria, riuscendo sempre a sdrammatizzare le situazioni sfavorevoli e riportando la serenità e l’allegria nel gruppo. Aveva davvero una grande passione per questo sport. D’altronde, era con noi da quando aveva nove anni».