Elezioni comunali 2022: a Crema in 6 vogliono diventare sindaco

Battaglia all'ultima scheda. Le ricette di tutti i candidati per una città migliore. Il centrodestra si presenta spaccato

Domenica 12 urne aperte a Crema

Domenica 12 urne aperte a Crema

Crema (Cremona) - La carica dei sei aspiranti sindaci e della 14 liste a loro collegate. La battaglia si disputa domenica 12 giugno, con eventuali tempi supplementari due settimane più tardi. I sei aspiranti sindaci sono Simone Beretta (Centro destra indipendente); Fabio Bergamaschi (Centro sinistra); Maurizio Borghetti (Centro destra unito); Manuel Draghetti (Movimento cinque Stelle); Paolo Losco (Sinistra Unita); Oronzo Santamato (Noi Crema).

Simone Beretta, consigliere comunale, punta su "un forte sostegno alla famiglia, alla sussidiarietà, alla libertà di intraprendere. L’unità del territorio e una comune visione strategica per un futuro più competitivo di Crema e del cremasco in Lombardia, nel Paese e nel mondo. Nessun aumento di tasse e riduzioni per famiglie in difficoltà, un deciso sostegno alla natalità e asili nido sufficienti a soddisfare la domanda. I giovani hanno bisogno di prospettive certe, non sono le gang o il bullismo. La cultura, il turismo e lo sport sono un patrimonio da preservare e sostenere. La sicurezza è più illuminazione, meno buche, più vigilanza, più telecamere, più integrazione. L’ambiente ha il nostro rispetto, gli animali pure. La tangenzialina il più in fretta possibile. Sì a un palazzetto dello sport e a un nuovo stadio di calcio".

Fabio Bergamaschi, impiegato, sostiene invece che "a Crema si sta bene. Lo dicono gli indicatori socio-economici, i visitatori, affascinati da una bellezza inattesa. Io ho in mente Crema, la città del benessere. Più alberi e aree verdi attrezzate per i bambini e le famiglie in ogni quartiere e un fiume Serio sempre più fruibile. Puntiamo a rinsaldare le relazioni tra le realtà sanitarie presenti sul territorio. Daremo attenzione agli alloggi popolari, promuoveremo il cohousing per persone fragili e anziani, rafforzeremo l’attenzione alla disabilità e alle barriere architettoniche con l’istituzione del Garante per la disabilità. Terremo sempre in mente pedoni, pedali e pendolari. Sul fronte sicurezza potenzieremo la polizia locale. I quartieri hanno bisogno di piccoli interventi che li rendano più belli, più puliti, più sicuri".

Maurizio Borghetti, medico radiologo, è per una "Crema più attrattiva, più ordinata, pulita e sicura: marciapiedi e strade senza buche, erba tagliata, edifici scolastici in sicurezza, attenzione alle case popolari e nessuna differenza tra centro e quartieri. Vogliamo riportare il tribunale, una facoltà universitaria e creare un Polo provinciale dell’alta formazione tecnica. Crema ha bisogno di un Palazzetto polifunzionale, di spazi per i giovani per musica, incontri, corsi, fuori dal centro storico e con adeguati parcheggi. Servono un nuovo campo da calcio, più spazi per gli sport minori. Nuovi parcheggi ai lati del centro, possibilmente seminterrati. Plateatici per tutto l’anno per gli esercizi pubblici e sgravi fiscali contro il caro energetico. Crema è una città dove si vive bene, ma dobbiamo risolvere i problemi di sicurezza".

Le ricette di Manuel Draghetti, insegnante, sono invece "pulizia, manutenzione, decoro. In questi anni, con tutta la mia squadra di attivisti, abbiamo prestato enorme attenzione a quella cura del particolare: asfaltature delle strade più periferiche, manutenzione di ciclabili, marciapiedi e parchetti pubblici, spesso con erba altissima e con giochi in condizioni pessime. Va invertita la rotta sul recupero delle aree dismesse. Troppi gli “ex”: ex tribunale, da far diventare un centro civico polifunzionale; ex stalloni, da aprire alla città come parco pubblico; ex Pierina, da far diventare un polmone verde; ex scuola di CL, da abbattere; ex ecomostro di via Indipendenza ed ex Everest, da recuperare; ex Università, da riportare nel nostro territorio. Siamo stati, siamo e saremo dalla parte dei cittadini. Sempre!"

Per Paolo Losco, grafico, "parlare di sicurezza nella sola ottica di sorveglianza e controllo è limitato. Mentre è demagogico e miope parlare di un “mantenimento della qualità della vita”. Di chi? Quante le famiglie in difficoltà? Quante le situazioni di fragilità? Le cosiddette “Baby gang” sono un sintomo di un disagio che ha radici ben più profonde della situazione pandemica. L’azione delle forze dell’ordine è importante ma è solo una parte della soluzione. Si deve partire dalla prevenzione, dall’ascolto delle fragilità, dalla volontà di fare rete, dalla necessità di intercettare e affrontare questi disagi e queste fragilità. Queste azioni sono sempre state demandate a terzi dalla politica. La sola repressione è il fallimento di una società che si vuol dire civile e progressista".

Oronzo Santamato, commerciante, infine sostiene che "non possiamo sopportare la mancanza di sicurezza. Vogliamo una città più alla portata delle famiglie. Sostegno e inserimento nella vita comunitaria delle persone che necessitano di attenzioni; sostegno alle famiglie con disabili prevedendo un abbattimento di tasse. Abolizione traffico pesante nel centro abitato; riqualificazione aree dismesse; più piste ciclabili; riqualificazione strade e marciapiedi. Monitoraggio dell’inquinamento atmosferico; ripristino di alberi lungo gli assi viari e in tutte le aree comunali. Sostenere le nascite con servizi, incentivi finanziari, mutui agevolati. Politiche per la casa in relazione alle sempre più diversificate situazioni sociali, rivedere graduatorie alloggi Aler. Una Rsa gestita dal comune o tutta o in parte; più asili nido e con rette più accessibili".