Il giallo del prof morto, reperti al setaccio

Crema, i consulenti di Procura e famiglia dovranno analizzare gli abiti indossati da Mauro Pamiro e gli oggetti ritrovati vicino al cadavere

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di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

Attesa per il deposito delle consulenze chieste dalla procura di Cremona per la morte di Mauro Pamiro, il professore musicista di 44 anni trovato cadavere in un cantiere a pochi passi dalla sua abitazione la mattina del 29 giugno. Sono scaduti i nuovi termini concessi dalla Procura sia per il deposito dell’autopsia sia per l’esame delle apparecchiature elettroniche, tre cellulari e due computer, sia per l’esame tossicologico. Ieri mattina sono stati catalogati e fotografati i reperti sui quali i consulenti della Procura e delle parti in causa dovranno esperire i loro esami. Da esaminare ci sono gli indumenti che Mauro Pamiro indossava al momento del suo rinvenimento, una maglietta, un paio di boxer e un paio di bermuda e tutto quello che c’era intorno al cadavere, dai sassi con tracce ematiche a pezzi di polistirolo. Oltre a quanto trovato nei pressi del cadavere, è stato repertato anche un sandalo appartenente a Pamiro, ma che la moglie Debora aveva indossato domenica 28 giugno quando, con la bicicletta, era andata al cimitero a far visita alla tomba della mamma morta due anni prima. Al ritorno, aveva rotto un sandalo e perso le chiavi che assicuravano la bici alla rastrelliera, aveva lasciato un sandalo nel cestino ed era tornata a casa a piedi nudi. Le parti in causa hanno nominato i propri esperti. Per la Procura c’è il responsabile del gabinetto regionale lombardo della polizia scientifica Roberto Giuffrida, mentre Franco Pamiro, con l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, ha incaricato Marzio Capra, la madre della vittima, Marisa Belloni, ha chiamato il generale ex comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano, e l’avvocato Mario Palmieri, per Debora Stella, moglie di Pamiro e attualmente inquisita per omicidio, come atto dovuto, ha chiesto la consulenza di Andrea Piccinini, direttore del laboratorio di genetica forense dell’università di Milano. Giuffrida, Piccinini e Capra hanno già lavorato a uno stesso caso, quello di Yara Gambirasio.

Al termine del lavoro, che è consistito nel classificare i reperti e nel fotografarli, non è stato dato alcun appuntamento, anche se a breve le parti si accorderanno per cominciare la verifica. Le domande alle quali si deve dare una risposta sono se Pamiro fosse solo quella notte e se avesse la possibilità di buttarsi dalla villetta in costruzione, tesi mai accettata dai suoi genitori.