Gaia Randazzo, sparita a 20 anni sul traghetto per Palermo. La Procura respinge nuove indagini: si è buttata in mare

Il caso non sarà riaperto. Ma da Cremona i familiari della ragazza sparita dalla nave non credono al suicidio: “Non si può accettare di perdere una figlia così”

Un primo piano di Gaia Randazzo

Un primo piano di Gaia Randazzo

Paderno Ponchielli (Cremona) – Niente da fare. Per la procura di Palermo il caso Gaia Randazzo è da considerarsi chiuso: la ragazza si è buttata in mare durante la navigazione da Genova a Palermo. È stato respinto infatti il ricorso dell’avvocato Vito Alberto Spampinato di Cremona, che giovedì della scorsa settimana ha presentato a Palermo un’istanza di riapertura delle indagini. Ben 32 pagine che contengono elementi tali, per quel che dice il legale, da poter almeno insinuare il dubbio e far riaprire il caso. Ma in un battibaleno lunedì la procura ha rigettato l’istanza.

Non ci sta Angela Palazzolo, la madre della giovane scomparsa l’11 novembre 2022 mentre era sulla nave per Palermo: la donna afferma che continuerà a cercare perché vuole avere elementi certi sulla scomparsa di sua figlia. Le fa eco l’avvocato Spampinato, che ha presentato il ricorso: "Abbiamo indicato nel ricorso alcune incongruità chiedendo la riapertura del caso e ricevendo in pochissimi giorni la risposta negativa da parte del tribunale di Palermo nella quale si sostiene che Gaia Randazzo ha compiuto un atto autolesionistico. Nel ricorso abbiamo fatto presente che se Gaia si fosse suicidata a bordo sarebbe stata trovata, mentre non è così; se si fosse buttata in mare come mai non è stata cercata? Infine noi riteniamo che non ci siano elementi per sostenere la tesi del suicidio".

"Lotteremo fino alla fine – sostiene Angela Palazzolo – perché non si può accettare di perdere una figlia in questo modo. Qualunque cosa sia successa, vogliamo sapere la verità. Gaia era una ragazza piena di vita, molto decisa. Amava i gatti e stavamo pensando di aprire un gattile qui per occuparsi di questi animali. Sogni che fa una persona che non ha alcuna intenzione di uccidersi".

La ventenne era in viaggio con il fratello quindicenne verso la Sicilia, dove sarebbe stata ospite di parenti. La notte dell’11 novembre aveva chiamato più volte l’ex fidanzato. Nel cellulare, aperto dal perito della Procura, sono stati trovati tre video e messaggi WhatsApp non spediti, tra cui uno che diceva: “Io ti amo e proprio per questo me ne vado, perché non sei felice con me. Spero che trovi qualcuno che ti dia l’affetto giusto”, e un altro: “Ti amo, scusa per tutto. 3:28 addio”.