REDAZIONE CREMONA

Direttrice di banca infedele condannata Dieci anni di carcere

Aveva la fiducia di tutti, quell’impiegata che in breve aveva fatto carriera arrivando a ricoprire il ruolo di direttrice del Credito padano, filiale di San Bassano. Dal 2003 al 2017 Daniela Zignani, 54 anni, aveva custodito, consigliato, liquidati conti correnti e investimenti di moltissimi clienti. Facendo la cresta e dirottando parte dei soldi sul suo conto corrente e su quelli di alcuni suoi familiari. Fino a quando un giorno del 2017 ci fu un’ispezione degli incaricati della banca che scoprirono che qualcosa non girava per il verso giusto. E la direttrice da quel momento non si fece più vedere. Ieri nel tribunale di Cremona c’è stato il processo, con testimoni e arringhe.

L’ex direttrice ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee attraverso le quali ha cercato di difendere il suo operato attribuendolo anche a malfunzionamenti dei computer, tesi rigettata prima dal pm Davide Rocco, che ha chiesto sette anni di reclusione per l’impiegata infedele e poi dal magistrato che, dopo oltre due ore di camera di consiglio ha emesso una condanna più dura: dieci anni, un mese e 20 giorni di reclusione. Oltre al carcere, alla donna sono stati confiscati i conti correnti, sui quali c’erano oltre 436mila euro che serviranno a risarcire, in parte, i clienti derubati. I giudici hanno deciso di far risarcire 35 clienti con somme variabili da 1.500 a 26mila e l’istituto con 203mila euro.

P.G.R.