Crema, i genitori del piccolo ferito: "Il sindaco ci disse che avrebbe fatto lo stesso"

Avviso di garanzia per un dito schiacciato dalla porta. Mamma e papà del bimbo: "Se la legge è sbagliata la si cambi, ma nostro figlio non c'entra"

Stefania Bonaldi, sindaco di Crema

Stefania Bonaldi, sindaco di Crema

Crema (Cemona) - "Bisogna considerare la vicenda anche dal punto di vista dei genitori". Lo ha detto ieri Roberto Pellicano, procuratore della repubblica di Cremona, in merito all’avviso di garanzia inviato al sindaco Stefania Bonaldi relativo al ferimento di un bambino di 18 mesi, il quale, lo scorso 20 ottobre, ha avuto il dito medio della mano sinistra quasi staccato dal cardine di una porta mentre era all’asilo nido.

E il punto di vista dei genitori del bambino sono stati espressi dal papà Marco. "Per prima cosa voglio dire che il sindaco ha seguito l’andamento della vicenda che ha visto per protagonista nostro figlio, ma sottolineo anche che la stessa Bonaldi ci ha confermato che, come madre, avrebbe seguito la medesima strada. Inoltre noi genitori, piuttosto sorpresi dall’onda mediatica della vicenda, non vogliamo che nostro figli da vittima diventi carnefice: se ci sono problemi nella legge, si veda di cambiarla, ma senza partire da nostro figlio". Un punto di vista chiaro e fermo, quelli dei parenti del piccolo, che sottolineano ancora: "Non è vero che la vicenda è chiusa. Nostro figlio ha ancora conseguenze. Ha potuto salvarsi il dito grazie alla grande maestria del chirurgo, ma ha dovuto sottostare a tre mesi di cure continue e adesso ne porta ancora le conseguenze. Parliamo anche del contraccolpo psicologico: quando passava davanti all’asilo si metteva a piangere. Abbiamo dovuto forzarlo per fargli superare la paura. E abbiamo constatato che adesso nel nido ci sono cancelli che impediscono ai piccoli di avvicinarsi alle porte. Dunque, qualcosa è cambiato".

C’è da dire che l’avviso di garanzia non è arrivato solo al sindaco. "Anche al personale dell’asilo e qui si tratta di omessa custodia, qualcosa che secondo noi è più pesante". Ma un sindaco può esporsi a queste responsabilità? E qui interviene il nonno, che riveste il ruolo di assessore in altro Comune. "Quando ti candidi sai benissimo a che cosa vai incontro. Adesso siamo tutti scossi dalle vicende di Uggetti e della Appendino, ma gli amministratori pubblici conoscono bene questi rischi. La legge è vecchia e va rivista? Certamente, ma non accetto le parole del sindaco Giorgio Gori che non ha ben presente questa vicenda. Se si vuole cambiare la legge, lo si faccia nelle sedi opportune e non prendendo spunto da questa vicenda".

I genitori, che fanno scudo intorno al piccolo, vogliono dire che la strada del recupero del bambino è lunga, specie dal punto di vista psicologico. "Abbiamo rimandato nostro figlio nello stesso asilo per cercare di fargli superare il trauma, ma è stato molto difficile. Attualmente lo lasciamo lì solo tre ore, poi al pomeriggio resta con me. Il bambino è mancino e non sappiamo ancora se e quali conseguenze potrà riportare. Lo dirà solo il tempo".

Una vicenda, questa, che ha avuto una grande eco mediatica e che ha visto i riflettori puntati sulla città di Crema, anche se pochi hanno sottolineato che il pm non avrebbe potuto astenersi dall’azione penale e che l’avviso di garanzia è, appunto, una garanzia nei confronti delle persone sulle quali si sta indagando e non è un rinvio a giudizio.