Crema: bimbo si schiaccia dito nella porta anti-incendio all'asilo, indagato il sindaco

L'annuncio è della stessa Stefania Bonaldi che riceve la solidarietà di tanti colleghi. "Accusa assurda"

Stefania Bonaldi

Stefania Bonaldi

Crema (Cremona), 8 giugno 2021 - Avviso di garanzia per il sindaco di Crema Stefania Bonaldi. Lo ha comunicato lei stessa ieri durante il consiglio comunale. Il sindaco, se si andrà a giudizio, dovrà rispondere per la vicenda delle porte antincendio montate in un asilo di Crema dove un bambino si era schiacciato un dito fin quasi a staccarselo. Il fatto era avvenuto lo scorso 20 ottobre e il bambino era stato operato al San  Raffaele di Milano per non perdere il dito. I genitori avevano ringraziato i medici e poi comunicato che avrebbero presentato un esposto.

Le parole del sindaco

"La Procura deduce che la sottoscritta - ha detto il sindaco,- in concorso con altri, avrebbe omesso di dotare la porta tagliafuoco di qualsivoglia dispositivo idoneo a evitare la chiusura automatica o da garantire la chiusura e apertura manuale in sicurezza, contro il rischio di schiacciamento degli arti o di altre parti del corpo dei bambini ivi accolti. Coltivo una serie di obiezioni argomentate, che svilupperò nelle opportune sedi giudiziarie di concerto con il mio legale, già incaricato, nutrendo massima fiducia nella giustizia. E’ però tempo di porre l'attenzione su un sistema che, a livello nazionale, necessita di interventi e correttivi, invocati anche da autorevoli opinionisti e studiosi in modo trasversale, che aumentino le tutele giuridiche a favore dei sindaco". Al sindaco sono arrivati numerosi messaggi di solidarietà di Matteo Ricci, presidente delle Autonomie locali (Ali) e del primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori che chiedono con urgenza interventi sulle eccessive responsabilità dei sindaci.

Reazioni

"Avviso di garanzia a Stefania Bonaldi, perché un bambino dell`asilo si è chiuso due dita nel cardine di una porta tagliafuoco, senza conseguenze permanenti. L`accusa: avrebbe dovuto impedire che la porta si chiudesse automaticamente. Ma si può andare avanti così?". Lo scrive su twitter il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. "È assurdo, basta con queste pazzie contro i sindaci. Come si può indagare un sindaco per una cosa del genere? Siamo al ridicolo. Davvero poi ci sorprendiamo che scarseggiano i candidati a sindaco? È quanto mai urgente che il legislatore intervenga sulle eccessive responsabilità oggettive che hanno i sindaci, perché non possono ridursi a capro espiatorio di tutti i mali del Paese. Un abbraccio forte a Stefania Bonaldi. Stefania è una delle sindache più brave d'Italia e non si farà di certo fermare da certe sciocchezze". Lo dichiara Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente nazionale ALI, Autonomie Locali Italiane. 

"Quanto accaduto alla sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, è l'ennesima testimonianza di quello che l'Anci e tutti i sindaci Italiani stanno denunciando ormai da tempo. Non e' nostra abitudine contestare le attivita' della magistratura ne metterne in discussione le scelte ma lo Stato deve metterci nelle condizioni di fare il nostro lavoro serenamente", commenta il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. "Non chiediamo l'immunita' o l'impunita', come abbiamo gia' scritto nell'appello del 2 marzo scorso, in occasione della vicenda che colpì Chiara Appendino, chiediamo solo di liberare i sindaci da responsabilità non proprie. Così non e' più possibile andare avanti", aggiunge Decaro. "E se non è stato sufficiente un accorato appello al Governo e al Parlamento, sottoscritto da quasi 4 mila sindaci italiani, per attirare l'attenzione di chi puo' e deve prendere provvedimenti su quanto sta accadendo, vorrà dire che sfileremo con le nostre 8 mila fasce, costituendoci 'parte civica', nell'aula di tribunale dove la sindaca di Crema dovrà forse un giorno presentarsi per difendersi da questa accusa. Saremo li' con lei, o con qualsiasi altro sindaco chiamato a difendersi da colpe che evidentemente non sono e non possono essere sue. Perché non è la sindaca di Crema oggi ad essere stata indagata ma insieme a lei ci sentiamo tutti indagati. Primo o poi qualcuno dovra' rispondere quando l'Italia restera' un Paese senza sindaci", conclude il sindaco di Bari