Crema, prof trovato morto: fatale la caduta di schiena

Il responso dell’autopsia: morte istantanea per fratture ed emorragia interna, la cannabis gli cambiò l’umore

Il professore e musicista Mauro Pamiro aveva 44 anni

Il professore e musicista Mauro Pamiro aveva 44 anni

Crema, 3 ottobre 2020 -  Mauro Pamiro è morto perché è caduto dal primo piano della villetta in costruzione, ai piedi della quale è stato trovato la mattina del 29 giugno. Questo il responso dell’autopsia, cinquanta pagine firmate dal medico legale Elena Invernizzi e dalla tossicologa Claudia Vignali. In poche righe di sintesi sembra che il primo giallo dell’estate cremasca possa considerarsi chiuso. Le conclusioni formalizzate dall’autopsia sono nette.

Mauro Pamiro, professore e musicista di 44 anni, di Crema, esce di casa alle 23.30 del 27 giugno, senza scarpe, senza cellulare, senza portafoglio. A pochi metri dalla sua abitazione c’è un cantiere dove sono in costruzione una villetta bifamiliare a due piani e un piccolo caseggiato di quattro piani. Viene trovato alle 7.30 del 29 giugno, lunedì, da un operaio dell’impresa che sta costruendo le case. Il cadavere è lì da molte ore, lo dicono le larve che si trovano nei pressi. L’esame tossicologico rileva la presenza di cannabis: Pamiro ha fumato uno spinello, forse qualcuno di più, un’ora prima della morte. Poi è salito sull’impalcatura dalla quale si è gettato o è caduto. È arrivato a terra di schiena e l’impatto è stato violentissimo, tanto da causare una morte, praticamente istantanea, per fratture e emorragia interna.

L’autopsia rileva che si notano una distrazione del rachide, la frattura della vertebra D9, quella di alcune costole e contusioni polmonari. Dice anche che l’altezza dalla quale è caduto, intorno a cinque metri, è coerente con le lesioni riscontrate. L’esame tossicologico sottolinea come la cannabis trovata nel cadavere possa avere avuto effetto euforico, cambiamento di umore, paranoia e che questo stato permane da tre a otto ore. Si afferma anche che la morte risale a 24 ore o più da quando è stato ritrovato il cadavere, quasi a sottolineare che quella notte Pamiro potrebbe avere vagato per qualche ora prima di arrivare al cantiere, inerpicarsi sull’impalcatura e poi cadere di schiena.

La prossima mossa della procura dovrebbe essere quella di far cadere l’accusa di omicidio, dovuta per le indagini, nei confronti della moglie Debora Stella, assistita dall’avvocato Mario Palmieri. Si attendono ancora i riscontri sui cellulari e sui computer sequestrati nell’abitazione della coppia. Ma si aspettano anche le reazioni dell’avvocato del padre di Pamiro, Gian Luigi Tizzoni, e dei consulenti incaricati, Marzio Capra e Luciano Garofano, che martedì hanno catalogato alcuni reperti della vittima, prelevati sul luogo della tragedia.