PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Cremona, la Corte dei Conti vuole vederci chiaro sui conti e sul bilancio di Castel Gabbiano

I magistrati contabili fanno le pulci alla gestione degli anni 2019, 2020 e 2021. Sotto la lente è finita la gestione delle imposte comunali Imu e Tari

I giudici della Corte dei Conti hanno puntato gli occhi sul piccolo Comune del Cremonese

I giudici della Corte dei Conti hanno puntato gli occhi sul piccolo Comune del Cremonese

Castel Gabbiano (Cremona), 5 giugno 2025 – La Corte dei conti chiede chiarimenti sulla gestione finanziaria del Comune per gli esercizi 2019, 2020 e 2021. La richiesta, notificata in questi giorni, è il frutto del controllo avviato lo scorso luglio. Tra le principali criticità evidenziate dai giudici amministrativi, figura la gestione dei residui attivi, in particolare quelli risalenti agli anni precedenti.  

Le domande  

La magistratura contabile chiede all’amministrazione di spiegare se tali crediti siano ancora esigibili, sollecitando la produzione di un prospetto aggiornato di quelli attivi e passivi. Altro nodo riguarda la scarsa capacità di riscossione delle entrate correnti, in particolare per quanto riguarda Imu e Tari. Un dato che, secondo la Corte, ha inciso negativamente sulla capacità di spesa dell’ente, portando alla necessità di ingenti accantonamenti nel fondo crediti di dubbia esigibilità. 

“Criticità preoccupanti” 

A segnalare la questione è il consigliere di minoranza Luciano Belotti, che dopo aver visionato la documentazione pubblicata sull’albo pretorio, ha espresso forti perplessità: “Quello che emerge dalla nota della Corte è una serie di criticità preoccupanti. In particolare, la gestione di Imu e Tari evidenzia difficoltà organizzative, legate soprattutto al fatto che - spiega - la banca dati dell’ente non risulta aggiornata”. Belotti sottolinea i principali ambiti critici individuati: “Parliamo di alcuni punti fondamentali: riscossione delle entrate e gestione dei residui, cassa vincolata, fondo pluriennale vincolato e fondo di garanzia per i debiti commerciali”.