Crema: la storia infinita della caserma. Dodici anni buttati fra costi aumentati e burocrazia

L’ultimo intoppo per la "casa” dei vigili del fuoco: necessari altri tre milioni. Il ministero promette di farsi carico dell’ulteriore spesa, ma i tempi rischiano di dilatarsi nuovamente

L'attuale caserma dei vigili del fuoco

L'attuale caserma dei vigili del fuoco

Crema – Adesso ci vogliono tre milioni, ma il sindaco Fabio Bergamaschi rassicura: i maggiori costi li copre il ministero dell’interno.

Grazie, ma quando? È l’eterna saga della caserma dei vigili del fuoco che aggiunge un nuovo capito alla vicenda. La storia è già lunga dodici anni e parte con l’ultimo governo cittadino del centrodestra, quando l’assessore Simone Beretta voleva vendere l’attuale caserma e il mercato coperto per costruire, col ricavato, una nuova sede per i vigili del fuoco.

La scelta per l’edificazione

La vendita non riuscì e si optò per un’altra soluzione: costruire la caserma su terreno di Scrp per un importo di 780mila euro, somma non impossibile, tanto più che si ipotizzava il concorso di tutti i comuni del Cremasco con un contributo commisurato al numero di abitanti (6 euro ad abitante). Il progetto sembrava prendere piede, ma il consigliere della Lega, Alberto Torazzi, ebbe l’idea di chiedere al ministero di accollarsi le spese. Ed ecco il patatrac: tempi biblici, lunga burocrazia per ogni piccolo passaggio, progetti rivisti, attese infinite in ciascun passo avanti.

Le pastoie della burocrazia

E pensare che sia per il progetto sia per il terreno era già tutto a posto. Fatto è che la doppia amministrazione Bonaldi si incarta nelle giravolte della burocrazia. Prima tempi lunghi per regalare il terreno, poi tempi infiniti per l’approvazione del progetto (ma non ce n’è uno di massima per le caserme dei vigili del fuoco?) e in tutto questo l’infinita pazienza dei vigili del fuoco che dodici anni fa avevano minacciato di andarsene da Crema se la caserma non fosse stata pronta in un anno.

Le recenti evoluzioni

Oggi l’amministrazione Bergamaschi segue i passi di lumaca del ministero. Recentemente sono venuti fuori i maggiori costi ed ecco che il Comune ha chiesto al ministero chi paga, ottenendo una risposta rassicurante: paghiamo noi fino a tre milioni di euro. Bene? Neppure per sogno. Ci vorrebbe davvero coraggio e strappare: rinunciare al ministero e costruire la caserma senza i soldi romani. Il Comune di Crema ce li ha e l’area omogenea, per una volta, potrebbe fare la sua parte e raccoglierli dai comuni del Cremasco. E la caserma, finalmente, prenderebbe forma.