PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Casaletto di Sopra, tragico schianto tra moto e bici: muore centauro 44enne

Non ce l’ha fatta Marco Bonetti di Cremosano, ferita la moglie. Ricoverato in ospedale anche il ciclista 67enne

Casaletto di Sopra, tragico schianto tra moto e bici

Casaletto di Sopra (Cremona), 8 marzo 2020 -  Una lunga sbandata verso sinistra della moto, l’incontro fatale con un filo d’acciaio che fissa un palo della luce e la morte. Tragico scontro di una moto sulla quale viaggiavano marito e moglie e una bici, sulla Melotta, all’incrocio tra Casaletto di Sopra e Romanengo. Non ce l’ha fatta Marco Bonetti di Cremosano, 44 anni da compiere, per colpa di quel maledetto filo. Manca qualche minuto alle 16 e la potente moto fila sulla Melotta, proveniente da Soncino e diretta a Cremosano. Ancora pochi chilometri e saranno a casa i due coniugi. Ma all’incrocio che spezza il rettilineo una bicicletta sulla quale pedala un 67enne di Casaletto di Sopra si para davanti alla moto.

C’è l’impatto , la bici e il ciclista volano sull’asfalto, la moto prosegue la sua corsa, sbanda sulla sinistra, esce di strada. Poi il maledetto filo contro il quale la vittima sbatte la testa. La corsa finisce con la moto che si accascia sul ciglio della roggia e i due centauri che vengono sbalzati nel fosso. Lui resta inanimato, lei si rialza, lo chiama senza ottenere risposta. Qualcuno ha visto e chiama i soccorsi. In parecchi si fermano per dare una mano. Viene chiamato l’elisoccorso che arriva subito da Bergamo e i soccorritori si affannano intorno al centauro. Il personale dell’auto medica che arriva dopo poco si prende cura dei feriti.

Appare presto evidente che per Bonetti non c’è nulla da fare. Passano lunghissimi minuti prima che si riesca a far arrivare un’ambulanza. In questi giorni sono impegnate per l’emergenza coronavirus. Finalmente la donna e il ciclista vengono presi in carico. La strada è chiusa al traffico, carabinieri di Soncino e un agente della polizia locale deviano le auto. Arrivano i familiari della vittima, chiamati dalla moglie che ha avvertito del sinistro. Sono i genitori e la figlia della vittima, che si disperano davanti al loro caro. Il ciclista viene messo sull’unica ambulanza arrivata, stabilizzato e poi portato in ospedale. La donna è trasportata con l’eliambulanza nell’ospedale di Mantova. Non è grave, il marito le ha fatto da scudo contro quel maledetto filo che non si è spezzato, ma ha spezzato la sua vita.