Calcioscommesse, Marino difende Colantuono e Zamagna: "Piena fiducia nel loro operato"

Il direttore generale dell'Atalanta sulla posizione del tecnico e del ds nerazzurri, indagati nell'ambito dell'inchiesta di Cremona: "Sono pronti a dimostrare totale estraneità ai fatti. Il nostro è un club virtuoso"

Pierpaolo Marino, direttore generale dell'Atalanta

Pierpaolo Marino, direttore generale dell'Atalanta

Cremona, 11 febbraio 2015 - "Siamo di fronte a persone e professionisti verso il cui operato va la stima incondizionata e la piena fiducia della società. Essere indagati non vuol dire essere colpevoli: a volte non si va nemmeno a giudizio". Il direttore generale dell'Atalanta, Pierpaolo Marino, è intervenuto così a proposito dell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse che vede indagati l'allenatore Stefano Colantuono e il direttore sportivo Gabriele Zamagna. "Mi preme evidenziare che non è che non abbiamo cose da dire - ha proseguito Marino -, ma che rispettiamo la volontà dei legali, i quali hanno consigliato di restare in silenzio in questa fase. Ad ogni modo, Colantuono e Zamagni protestano la loro estraneità ai fatti e sono sbalorditi di quanto sta accadendo attorno a loro".

Marino ha provato a descrivere lo stato d’animo del tecnico e del ds nerazzurri: "Sono fiduciosi nel lavoro della magistratura e pronti a dimostrare la loro estraneità. Colantuono, appena riceverà comunicazioni e avrà esaminato le carte, correrà a Cremona per gridare la sua totale estraneità". Marino ha chiesto cautela. "La società e il sottoscritto, a livello personale, sono assolutamente solidali con loro - ha detto -. Siamo convinti che si tratti di un colossale equivoco. Naturalmente ci atterremo a quanto la giustizia dimostrerà, ma ad oggi confermiamo piena fiducia in Colantuono e Zamagna. Non metteteli nel tritacarne, perché non è giusto fin quando non ci saranno fatti ed eventuali condanne". Il dg ha poi sottolineato che "Colantuono è molto toccato dal punto di vista umano. A nessuno piace vedersi sbattuto in prima pagina come un delinquente, però so che ha gli attributi per combattere la sua battaglia legale e al tempo stesso non lesinare nulla sul campo. Gli staremo tutti vicini".

Secondo Marino, "l’Atalanta ha invertito la rotta. Restiamo nel campo della responsabilità oggettiva, che non regge più, ma non condivido le preoccupazioni, perché abbiamo fatto di tutto per dimostrare che l’Atalanta ora mette in atto modelli virtuosi che servono a evitare, monitorare e denunciare la minima irregolarità. Siamo convinti che questa vicenda non porterà ulteriori danni a una società che ha pagato più di tutti per comportamenti infedeli di alcuni tesserati".