Bagnolo Cremasco, Michela Trinchi: “Dopo la malattia ho perso tutto e sono pure senza casa. Il Comune non mi aiuta"

Due anni fa ha avuto un ictus che l’ha resa disabile. Vive in un motel da 50 euro al giorno ma sta finendo i soldi. Il sindaco chiama in causa i familiari

Michela Trinchi

Michela Trinchi

«Tra poco non saprò dove vivere e il Comune dice che non può aiutarmi". Michela Trinchi ha perso tutto e ora rischia di finire per strada. Al momento non ha un tetto stabile e alloggia in un motel a Monte Cremasco per 50 euro al giorno. Un ictus due anni fa l’ha lasciata paralizzata e la priva della possibilità di lavorare.

«Quando ci si ammala si diventa non solo inutili ma anche invisibili per la società. Lo so, è una frase triste ma fotografa perfettamente la situazione in cui mi trovo e ciò che purtroppo sento. Sono portatrice di disabilità. Con 462 euro di pensione di invalidità non ce la faccio a pagare un affitto. Tra poco finirò quel poco che ho da parte e non saprò più come fare".

La 46enne non ha alternative: "Non ho proprietà immobiliari né eredità familiari. Sono separata e mio figlio di 12 anni è affidato a me. Vivevamo da mio suocero fino a una decina di giorni fa, ma ho dovuto andarmene. Nessun familiare in questo momento mi sta aiutando. Mio papà, la mia stella polare, è venuto a mancare e purtroppo con mia madre non sono in buoni rapporti. Non posso pensare di chiedere ospitalità ad amici o parenti. Sono stata dagli assistenti sociali e ho parlato anche con il sindaco ma mi è stato detto che al momento non ci sono alloggi per me".

Il sindaco Paolo Aiolfi specifica: "La signora Trinchi ha partecipato al bando per l’unico alloggio disponibile. È arrivata terza nella graduatoria fatta dall’ente preposto, che non è il Comune. Mi spiace che abbia avuto un problema di salute ma ha un reddito, una figlia maggiorenne, una mamma e due fratelli che sarebbero obbligati dal Codice civile e penale all’assistenza del parente con limitata autonomia. Tuttavia la signora potrà partecipare al prossimo bando". Da sei mesi il Comune, dopo aver escluso il primo in graduatoria per documenti irregolari, sta verificando quelli del secondo arrivato.