Va a fuoco il ripetitore: "Stop al 5G". La fobia è un attentato incendiario

Nel Cremasco il blitz di un gruppo anonimo. "No alla società digitale". Indagano i carabinieri. Giuseppe Riva, esperto della Cattolica: sparito il contraddittorio, le teorie complottiste dilagano

la "rivendicazione" sul luogo dell'incendio

la "rivendicazione" sul luogo dell'incendio

Casale Cremasco (Cremona), 17 gennaio 2021 - In  un mondo nel quale spesso la paura irrazionale e le più complesse fake news dilagano attraverso Internet c’è anche chi dichiara la sua guerra alla tecnologia con atti di forza. E così un ripetitore della Vodafone è finito in fiamme la scorsa notte, nelle campagne di Casale Cremasco, a poche decine di metri dal ponte sul fiume Serio. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, intorno alle 4.30, hanno visto le fiamme alte che stavano bruciando la base del traliccio e le scatole dei fili accanto alla struttura, con tutti i congegni permettono le connessioni.

In pochi minuti i pompieri sono riusciti a domare l’incendio e quando il fuoco è stato estinto è apparso chiaro che le fiamme non erano il frutto di un banale cortocircuito. Il rogo, infatti, era stato appiccato da qualcuno che ha voluto rivendicare il suo gesto lasciando una firma ben leggibile. «No alla società digitale», era scritto sugli sportelli dell’armadio che custodisce i cablaggi. Su un’altra scatola di derivazione si leggeva invece «Stop 5G». A quel punto sono stati chiamati i carabinieri che hanno da subito cominciato le indagini. In zona sono arrivati anche gli uomini dei Ros. Avvertiti anche i tecnici della società telefonica perché possano cominciare a riparare il danno. Il trasmettitore serve non solo la rete Vodafone, ma ha ospita anche le antenne delle altre compagnie. Nessun problema per la connessione dei cellulari dei residenti in zona.