Cremona, la Coldiretti lancia l'allarme siccità: da tre mesi senza pioggia

In Lombardia sono caduti solo 65 millimetri di pioggia durante l’ultimo inverno appena concluso

Cremona - Coldiretti lancia l'allarme siccità: oggi il Po è più basso che in agosto. Sono tre mesi praticamente che non cade una goccia d'acqua: “in Lombardia sono caduti solo 65 millimetri di pioggia durante l’ultimo inverno appena concluso, l’82% in meno rispetto all’anno precedente (secondo l’analisi di Coldiretti Lombardia su dati ARPA Lombardia relativi all’inverno meteorologico, da dicembre a febbraio)” sottolinea Coldiretti Cremona. L

’allarme viene lanciato da Coldiretti Cremona, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite che si celebra il 22 marzo, dopo un inverno che ha lasciato l’Italia con un terzo in meno di pioggia ma con precipitazioni praticamente dimezzate al nord. Il fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,3 metri ed è ai minimi del periodo da almeno trent’anni, secondo l’analisi della Coldiretti, e anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 5% di quello di Como al 31% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti. Una situazione rappresentativa dello stato dell’intero bacino idrografico del Nord con corsi d’acqua in magra dal Piemonte al Veneto, dal Trentino Alto Adige al Friuli Venezia Giulia, dall’Emilia Romagna alla Toscana.

Ma cosa comporta questo stato di siccità?  “La siccità nella pianura padana – precisa Coldiretti Cremona – minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento, che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali, perché se le condizioni di secca dovessero continuare gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso, se sarà possibile. Dall’altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, del girasole e della soia, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”. Secondo Coldiretti, in questo scenario vanno rivisti i termini per l’applicazione del deflusso ecologico che si vuole introdurre in Lombardia.