REDAZIONE CREMONA

L’agricoltura schiacciata dai costi: "Allo Stato diciamo: fateci lavorare"

L’appello da CremonaFiere, il salone della zootecnia regionale di PAOLO GALLIANI

Antonio Piva è presidente della società che gestisce le fiere di Cremona (Imagoeconomica)

Milano, 28 ottobre 2015 - Il pragmatismo è una virtù che decisamente non scarseggia nel mondo agricolo. Lo ha confermato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere, annunciando l’atteso appuntamento internazionale con la zootecnia che andrà in scena tra oggi e sabato nella città di Stradivari: «Dalla vendita di un litro di latte i nostri allevatori guadagnano oggi meno di 20 anni fa. La situazione è disastrosa: il settore primario è schiacciato dalla trasformazione, dalla distribuzione, dai costi di produzione estremamente elevati». Che se non è uno schiaffo a una certa retorica sull’Italia, Eden del cibo di qualità e dell’alta gastronomia, è comunque una denuncia contro un Paese che si guarda allo specchio per sentirsi «il più bello del reame» ma poi stenta a premiare gli artefici di questo successo. In vista delle «Fiere Zootecniche Internazionali» l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava ha preferito smussare le derive pessimistiche attorno a un evento che richiama migliaia di operatori dei settori latte, suinicoltura e avicoltura: «Quella di Cremona è una grande festa: celebra un rito che si ripete nel tempo». Ma anche lui ha condiviso le preoccupazioni di un comparto che lamenta scarsa attenzione da parte del Governo.

Lo dicono le cifre: negli ultimi 5 anni sono cresciute le esportazioni di alcune eccellenze del caseario (Asiago, Montasio, Grana Padano, Parmigiano etc.), eppure lo stato di salute della nostra agricoltura e dei nostri allevamenti non sembra ottimale. Con conseguenze pesanti anche in Lombardia: meno nel Mantovano, in modo più palese nel Cremonese, Lodigiano, Milanese e Bresciano. E sotto accusa sono sempre burocrazia e adempimenti normativi che incidono in modo eccessivo sul costo del latte. Antonio Piva tuona: «Allo Stato chiediamo una sola cosa: metteteci nelle condizioni di lavorare. Stanno chiudendo troppe stalle: gli imprenditori non ce la fanno più, i margini di guadagno sono diventati irrisori».