Covid Lombardia, bollettino oggi 1 novembre: 8.607 contagi e 54 decessi, salgono ricoveri

In arrivo il secondo lockdown per fermare la corsa del virus. Cresce la pressione sugli ospedali: +26 in terapia intensiva, +213 in altri reparti

Covid, preoccupano i contagi in Lombardia

Covid, preoccupano i contagi in Lombardia

Milano, 1 novembre 2020  - Cresce l'attesa per il nuovo Dpcm con l'ulteriore stretta anti-Covid. Un provvidimento urgente che arriva a poco più di una settimana di distanza dal precedente decreto del premier Giuseppe Conte. Segno che la situazione in Italia ha superato la soglia d'allarme. Nel quadro nazionale osservata speciale è la Lombardia, nuovamente al centro dell'epidemia. Oggi dei 29.907 contagi registrati in Italia 8.607 sono relativi al territorio lombardo (243 "debolmente positivi" e 60 da test sierologico). Un dato in leggero calo rispetto a ieri, ma con un numero più basso di tamponi processati (oggi 39.658). Ne consegue un nuovo balzo in avanti nel rapporto casi-tamponi, oggi salito al 21,7% (ieri era al 19%), 5 punti al di sopra della media nazionale (al 16,3%, in crescita rispetto a sabato). I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 54, 208 in tutto il Paese. Sabato, a fronte di 46.781 tamponi, c'erano stati 8.919 nuovi casi e 73 morti. Ancora forte la pressione sugli ospedali. Per quanto concerne il fronte più duro della lotta al Covid-19, le terapie intensive, i pazienti sono 418, con un incremento di 26 unità in 24 ore. In aumento di 213 i ricoveri negli altri reparti, per un totale di 4.246.

I guariti/dimessi di oggi sono 489 (per un totale di  96.687, di cui 4.486 dimessi e 92.201 guariti). Dall'inizio dell'epidemia, la Lombardia ha superato quota 200 mila contagi registrati: con gli 8.607 positivi trovati oggi, in totale i casi raggiunge quota 204.351. Gli attualmente positivi sono 90.075, mentre le persone in isolamento domiciliare 85.411. In merito alla mappa del contagio, a livello territoriale allerta massima per le province di Milano, di Varese e di Monza e Brianza: da sole raccolgono tre quarti dei nuovi contagi a livello lombardo (6.128 casi su 8.607).

Bollettino 1 novembre: i dati delle province

Bollettino emergenza Covid Lombardia domenica 1 novembre
Bollettino emergenza Covid Lombardia domenica 1 novembre

Nel Milanese oggi si sono registrati 3.695 casi di coronavirus, di cui 1.554 nel capoluogo. Nelle altre province lombarde, sempre alti i nuovi contagi a Varese (1.238 positivi in 24 ore) e a Monza e Brianza (+1.195). Per comprendere l'impatto di questa impennata di casi bisogna anche ricordare che la Città Metropolitana conta oltre 3 milioni di abitanti, la provincia di Varese circa 890mila e quella di Monza e Brianza 871mila. Al quarto posto per nuovi casi giornalieri c'è la provincia di Como con 485 nuovi contagi, seguita da Brescia (+463) e Pavia (434). Poi vengono Lecco con 291 contagi, Bergamo con 190, Cremona con 181, Lodi con 138, Mantova con 117. Unica provincia con un aumento a due cifre è Sondrio con 77.

Covid-19 in Italia, contagi dell'1 novembre / Pdf 

Per quanto riguarda gli incrementi nelle regioni, la Lombardia è al primo posto per nuovi casi giornalieri, seguita da Campania (3.860 casi su 21.785 tamponi), e Toscana (2.379 casi su 15.841 tamponi). Crescita a quattro cifre anche per Lazio (2.351), Veneto (2.300), Piemonte (2.024), Emilia Romagna (1.758). A seguire la Sicilia, arrivata a 1.095 casi in 24 ore con 8.547 tamponi effettuati. La Lombardia è prima anche per ricoveri e terapie intensive. Sul fronte dei ricoveri al secondo posto c'è il Piemonte con 2.844 pazienti, seguito dal Lazio con 2.055. Per le terapie intensive dopo la Lombardia a sentire maggiormente la pressione sugli ospedali è il Lazio (185 pazienti), davanti al Piemonte (179). 

Dpcm in arrivo: come sarà il secondo lockdown?

Se ormai la stretta sulle misure è cosa certa, resta da capire come si articolerà il provvedimento. Saranno misure omogenee su tutto il territorio nazionale oppure ci saranno limitazioni territoriali? Non è escluso infatti che si possa arrivare a un lockdown "a macchia di leopardo" anche se il Governo punta a misure condivise con Regioni e sindaci. I nodi da sciogliere sono tanti: gli spostamenti tra regioni, le eventuali nuove limitazioni per negozi e centri commerciali e soprattutto la gestione della scuola.

Sulla didattica a distanza, infatti, il confronto è più che mai serrato, anche all'interno della maggioranza. Oggi l'assessore lombardo Giulio Gallera ha spiegato: "Contro il volere di tutti abbiamo fatto la dad alle superiori al 100%, è una delle misure che abbiamo intenzione di estendere, vediamo se è una misura che si deciderà per tutto il paese, oppure la regione Lombardia lo valuterà, le medie qualcosa in più o altro, lo valuteremo". Alcune regioni nel corso dell'incontro di stamattina con Boccia e Speranza, avrebbero anche proposto di limitare gli spostamenti degli over 70, così da ridurre la diffusione del Coronavirus nella categoria ritenuta più a rischio di incorrere in forme gravi di malattia. Il nuovo Dpcm come annunciato dallo stesso premier dovrebbe essere pronto per domani, lunedì 2 novembre. Le griglie del provvedimento sarebbero già abbastanza definite con alcune misure di carattere nazionale e altre lasciate alle Regioni sulla base di una valutazione, Regione per Regione, dell'indice Rt di trasmissione del virus

Per approfondire Nuovo Dpcm cosa ci aspettaEcco città e regioni a rischio lockdown 

Fontana: no a lockdown territoriale

Le Regioni stamani hanno chiesto misure più restrittive la cui necessità è, a quanto si apprende, condivisa dal premier intenzionato, però, a una modulazione dei singoli interventi sulla base delle diverse situazioni epidemiologiche dei territori. Per quanto concerne l'estensione territoriale del provvedimento la maggior parte dei governatori, si è espressa a favore di una misura di impronta nazionale sebbene tutti i presidenti di regione, fatta eccezione per De Luca della Campania, abbiano sottolineato l'esigenza di evitare un secondo lockdown generalizzato. La prospettiva di misure localizzate piace poco anche a Palazzo Lombardia. Per il governatore Attilio Fontana, infatti, "se i tecnici ci dicono che l'unica alternativa è il lockdown facciamolo, ma no a un lockdown territoriale perché se fermiamo Milano si ferma la Lombardia". Nelle scorse ore il governatore campano Vincenzo De Luca si era schierato nettamente contro un eventuale lockdown a Milano e Napoli (due zone duramente colpite dalla diffusione del contagio), chiedendo misure drastiche e su scala nazionale: "Nessuno si permetta di immaginare misure mezze mezze. Per il livello di gravità cui è arrivato il contagio, le uniche misure serie ed efficaci sono di carattere nazionale, il resto è tempo perso".