DIEGO VINCENTI
Cosa Fare

"Petrolio", una storia a colori

Al Factory32 di Milano per tre giorni

Milano - Petrolio: una di quelle parole che non può essere neutra perché il pensiero corre subito a Pasolini, al suo romanzo incompiuto, quel mosaico inquieto e disturbante di frammenti lucidissimi. Detto questo, il testo di Beatrice Gattai si muove però in orizzonti decisamente differenti. E propri. Assemblando tre interrogativi morali legati alla nostra contemporaneità, per ragionare di utero in affitto, assistenza sessuale per disabili e prostituzione legalizzata. Temi spigolosi. Affrontati con sguardo autoriale in "Petrolio. Una storia a colori", dal 25 al 27 marzo al Factory32 di via Giacomo Watt.

Testo che qualche anno fa si era già meritato un posticino in finale al Premio Hystrio Scritture di Scena. E che da allora ha cercato di farsi spazio nei difficili territori del teatro indipendente. Produzione quindi che incuriosisce, diretta da Alessio Di Clemente, anche in scena al fianco di Francesco Centorame (da poco visto nell’ultimo di Gabriele Muccino) e della stessa Beatrice Gattai. Loro a portare sul palco tre figure che si muovono come in gabbia, un po’ tese verso i propri obiettivi, un po’ a cercar di fare i conti con demoni e ossessioni: una donna priva di affetti, che pare avere già attraversato un punto di non ritorno; un uomo alle prese con i titoli di coda di una relazione; un ragazzo che cerca di capirci qualcosa riguardo al desiderio. Percorsi non semplici. Destinati a incrociarsi, forse a capirsi, certo a scontrarsi. In bilico fra il cambiare e il ritrovarsi improvvisamente spersi. Alla deriva. Info: factory32.it.