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Il ritorno alla Scala di Don Giovanni (secondo Carsen)

Milano, la rappresentazione della Prima 2011 è diventata un classico

Un momento dell'opera

Milano - Cento, mille e di nuovo "Don Giovanni". Il capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte torna da domenica alla Scala (ore 20, repliche il 31 marzo, il 2, 5, 10, 12 aprile) con la storica regia di Robert Carsen, pensata per il 7 dicembre 2011 e oggi considerata un grande classico: scenografia di Michael Levine, costumi di Brigitte Reiffenstuel, coreografia di Philippe Giraudeau e luci curate dallo stesso Carsen insieme a Peter van Praet.

Il cast è eccezionale, con Christopher Maltman nel ruolo del titolo; per il Commendatore si alterneranno Günther Groissböck e Jongmin Park; Donna Anna è la bravissima Hanna-Elisabeth Müller; Bernard Richter è Don Ottavio, Emily D’Angelo Donna Elvira; Alex Esposito è Leporello; Andrea Carroll Zerlina e Fabio Capitanucci Masetto.

Sul podio Pablo Heras-Casado, premiato come artista dell’anno agli International Music Awards del 2021, eccelle in un repertorio che spazia dalla musica antica con strumenti originali (su cui ha costruito i primi passi fondando l’ensemble Capella Exaudi e dirigendo poi regolarmente la Freiburger Barockorchester), al contemporaneo (da ricordare la prima assoluta di Matsukaze di Toshio Hosokawa), fino al grande repertorio lirico-sinfonico. Il maestro avrebbe dovuto debuttare mesi fa con la Filarmonica mesi fa, la pandemia ha posticipato: "Per un’artista essere alla Scala è un grande onore, debuttare con Don Giovanni, circondato da tante competenze, dà senso al mio essere direttore d’orchestra. Stiamo provando da settimane. Lavorare con Carsen è sempre un’esperienza memorabile, recentemente abbiamo collaborato a Madrid per il Ring. Con Mozart e Robert mi sento a casa. La regia di Don Giovanni è giocata su uno specchio che riflette la società e il teatro più bello del mondo: il teatro dietro il teatro. Dirigere Mozart, Haydn è un test per ogni orchestra, serve a capire la flessibilità, la fantasia, l’intelligenza dell’ensemble; dirigere l’orchestra della Scala è fantastico".

Maltman da una decina d’anni è il volto e la voce di Don Giovanni, ma lo canta per la prima volta al Piermarini: "È la prima opera a cui ho assistito, avevo tredici anni; è il personaggio con cui ho debuttato a Salisburgo, la città di Mozart. Questo è il mio ultimo Don Giovanni e l’interpreto nel tempio dell’Opera; in questa situazione trovo una singolare, elegante circolarità".