ROSARIO PALAZZOLO
Cosa Fare

AbbracciaMi, l’insolito tour di Milano

In bici o di corsa lungo l’anello di 70 chilometri che svela periferie e scorci di una città sorprendente. Un'avventura urbana tra cultura, sport e geografia

Ciclisti in sella

Chi si aspetta di poter pedalare o correre lungo una pista ciclabile veloce e immacolata potrebbe rimanere deluso. Chi invece è disposto a vivere un’avventura urbana capace di mixare sport, cultura e un pizzico di geografia, potrebbe trovare "AbbracciaMi" un’idea sorprendentemente affascinante.

"AbbracciaMi" è il nome (davvero felice) di un tracciato ad anello che l’associazione “Milano Bicycle Coalition“ ha tracciato lungo i confini del capoluogo con l’obiettivo di promuovere la ciclabilità, ma soprattutto di provare a mettere in contatto zone diverse della città. Una circle line che, complici anche le restrizioni per la pandemia, nell’ultimo anno è diventata una vera attrazione turistico-sportiva, capace di conquistare migliaia di persone tra ciclisti e runner con la passione per le distanze ultra. L’anello misura tra i 65 e i 70 chilometri, a seconda che lo si percorra in senso orario o antiorario. Ed è stato ricavato proprio lungo i confini della città, motivo per cui durante il lockdown era diventato un vero must per chi voleva allenarsi senza violare le restrizioni.

Si pedala (e si corre) lungo ampi tratti di ciclabili e sentieri che attraverso oltre 20 parchi milanesi. Si percorrono molte strade, ma soprattutto si fa su e giù per ponti, passerelle e stazioni ferroviarie.

L’aspetto più sorprendente è che "AbbracciaMi", per sua natura, conduce alla scoperta di tutte le periferie di Milano. Comprese le campagne del Sud, a Chiaravalle, che rivelano una città completamente inaspettata che quasi mille anni fa ha dato origine al celebre Grana Padano e che ancora oggi vive di agricoltura e allevamento.

Non è il classico tracciato ciclistico capace di ammaliare con le sue salite (l’altimetria è praticamente pari a zero); inoltre l’assenza di cartelli la rende un complicato esercizio di orientamento se non si una una traccia Gps (sul web se ne possono scaricare diverse versioni). Per finire, incroci, semafori e ponti da attraversare con la bici a spalla, non ne fanno un ideale percorso d’allenamento; ma forse proprio questo regala una sfida insolita.

È tra i runner che si sta diffondendo una vera “febbre” della sfida. Il primo è stato Filippo Canetta, celebre ultra runner oltre che imprenditore milanese, che lo scorso aprile ha lanciato il guanto di sfida correndo l’intero anello in 5 ore e 1 minuto.

Un altro celebre ultramaratoneta, il cinisellese Simone Leo, lo ha inserito tra i suoi percorsi d’allenamento. "Quando serve correre tanti chilometri e si vuole vincere la noia, non esiste percorso migliore", racconta. Mentre Giacomo Lopopolo, altro ultrarunner, manager della pubblicità e organizzatore di corse storiche come la Ultra del Turchino e la Ultra Milano Sanremo, ha trovato il modo di renderla ancora più avvincente: "Ho cominciato a correrla a spicchi – racconta – Ho suddiviso il percorso in diversi spicchi che partono dal centro di Milano e vanno verso la periferia. La sensazione più bella è vedere come cambia Milano lungo il percorso".