Fallito il FC Chiasso dopo 117 anni di storia: ci giocò anche Gianluca Zambrotta

Il club di confine chiude bottega per decisione della pretura di Mendrisio: volatilizzati i fantomatici investitori americani

Un'immagine dello stadio Riva IV (dal sito FC Chiasso)

Un'immagine dello stadio Riva IV (dal sito FC Chiasso)

Cala il sipario su 117 anni di storia. Il FC Chiasso, club che rappresenta la cittadina ai confini con l'Italia, è stato dichiarato ufficialmente fallito dalla pretura di Mendrisio. La "sentenza" chiude un periodo convulso, segnato dalle difficoltà della squadra, precipitata in Promotion League, la terza serie elvetica, oltre che dalle speranze risultate vane di un salvataggio da parte di fantomatici investitori americani.

L'ultimo atto, come spesso succede in queste situazioni, ha il copione di una farsa. Nella mattinata di venerdì 27 gennaio è arrivato il messaggio di un sedicente studio legale di Madrid, rappresentante la misteriosa cordata a stelle e strisce, in cui si assicurava l'arrivo in tempi rapidi di 600mila franchi svizzeri necessari ad appianare parte dei debiti, che ammontavano a 3 milioni. "Fiumi di parole non credibili", così ha bollato la promessa il pretore, prima di mettere la definitiva parola "fine" su una storia iniziata il 16 ottobre 1905 all'osteria Grotto del Carlino.

In 117 anni i rossoblù hanno disputato 28 campionati in massima divisione, l'ultimo nel 1992-93. Negli anni a cavallo della prima guerra mondiale, per altro, il club della cittadina di confine si "trasferì" in Italia, non giudicando adeguato il livello del football rossocrociato. Fino al 1923 disputò alcuni campionati nell'allora Prima categoria, giocando le partite casalinghe in un impianto costruito sulle ceneri dell'ex ippodromo di Mornello, frazione del comune comasco di Maslianico. Più di recente i momò - nomignolo affibbiato alla squadra che riprende l'epiteto con cui sono noti i residenti nel Mendrisiotto - sono balzati agli onori della cronaca per avere fatto da palcoscenico agli ultimi calci al pallone dell'ex terzino di Milan, Juventus e Barcellona Gianluca Zambrotta (poi anche allenatore) e per aver accolto i primi allenamenti di Christian Eriksen dopo il malore che gli costò quasi la vita all'Europeo.