Lomazzo, il Pd: "Politica e mafia sono incompatibili"

Dopo l’inchiesta della Dda di Milano il Pd chiede a tutte le forze politiche di "fare pulizia al proprio interno"

Il senatore Franco Mirabelli

Il senatore Franco Mirabelli

Lomazzo (Como), 28 novembre 2021 - "Con le mafie non si può convivere". Un messaggio chiaro e volutamente non fraintendibile quello che i politici e gli amministratori del Pd hanno deciso di rivolgere ieri mattina ai colleghi di tutti gli altri partiti. La scelta di riunirsi a Lomazzo non è per nulla casuale, il nome del paese infatti è finito al centro dell’ultima inchiesta della Dda di Milano che investigando sulla ’ndrangheta ha gettato ombre oscure sul ruolo di alcuni uomini d’onore nel corso dell’ultima campagna elettorale. Nelle intercettazioni emergono i nomi dell’assessore e la vice sindaco di Lomazzo, Nicola Fusaro e Annamaria Conoscitore, del presidente del Consiglio comunale di Cantù Mirko Guadiello e di Tony Tufano, consigliere di Fdi a Como, nessuno dei quali è per ora indagato. "Con le mafie non si convive. Non esiste il modello per cui ci si rivolge alla mafia, si porta a casa un favore e il giorno dopo si è liberi. Non funziona così. - ha spiegato il senatore Franco Mirabelli, vice presidente del Pd al Senato e capogruppo in Commissione parlamentare Antimafia - Le associazioni criminali hanno una capacità di condizionare la politica che non è più quella di una volta, non c’è più solo il tentativo di appropriarsi degli appalti. L’esperienza che abbiamo avuto in queste terre è di persone che vengono mandate dalla ‘ndrangheta o con cui la ‘ndrangheta costruisce un rapporto dando voti o aiuti con l’obiettivo di avere qualcuno nei Comuni che, se serve, possa intervenire per accelerare pratiche, cambiare destinazione d’uso. Per questo la politica deve essere capace di alzare le barriere". Non poteva mancare un riferimento alla Città del Mobile. "Sono contento che ora a Cantù si stia muovendo qualcosa - ha concluso Mirabelli - ma sono rimasto molto colpito dal fatto che lì ci fossero violenze e aggressioni per condizionare i commercianti e a lungo non c’è stata alcuna reazione né da parte dell’amministrazione comunale né da parte dei cittadini". Un appello rivolto soprattutto agli uomini delle istituzioni " o si sta da una parte o dall’altra" e ancora "non possiamo permeterci il garantismo peloso, in nome del quale si dice che nel dubbio le cose vadano avanti".