Violenza sessuale alla moglie: chiesto il rinvio a giudizio

L’uomo, 58 anni, dovrà rispondere di maltrattamenti continuati lesioni e di foto inviate sui social

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Percosse continue e ripetute, ingressi in pronto soccorso per curare lesioni e maltrattamenti, foto della moglie inviate, senza il suo consenso, a gruppi di Facebook popolati di sconosciuti che ricambiavano con volgarità. Ma anche violenze sessuali portate all’estremo. Una serie di condotte protratte per anni, sotto la minaccia di far perdere alla moglie la tutela dei figli piccoli, per i quali ora è stato chiesto il rinvio a giudizio del marito, un comasco di 58 anni. Le vessazioni continue a cui sarebbe stata sotto posta la donna, sono emerse durante il processo per lesioni, conseguente a un ricovero ospedaliero della donna, le cui cause non hanno potuto essere tenute nascoste o camuffate come accidentali. Ma al momento era apparso come un episodio isolato. Fino al dibattimento, quando la donna, raccontando quell’episodio, lo aveva meglio contestualizzato.

Erano quindi emersi i continui maltrattamenti, le minacce e le denigrazioni, anche inviando le sue foto nel web per essere date in pasto a sconosciuti iscritti a gruppi chiusi, che si scatenavano, mostrandosi in atteggiamenti intimi e sessuali. Le accuse tuttavia, parlano anche di violenze sessuali, alle quali la donna, più volte nel corso di oltre un anno, sarebbe stata sottoposta dopo essere stata immobilizzata e legata, mentre lui vaneggiava di "sottomissioni della donna all’uomo", umiliandola con gesti e atti difficili anche da descrivere.

Una condizione che la donna non ha mai denunciato per il timore di perdere i figli, dal momento che non aveva una occupazione e un reddito che potesse garantirle un minimo di indipendenza. Fino al processo, quando le domande dei giudici per meglio capire come era avvenuto quel maltrattamento, durante il quale era stata spintonata e ferita finendo in ospedale, avevano fatto emergere una situazione molto più grave. A quel punto gli atti erano tornati in Procura, per approfondire quei fatti, e riscrivere a carico dell’uomo una diversa imputazione, quella di cui dovrà rispondere ora: maltrattamenti continuati, violenza sessuale e lesioni. Pa.Pi.