EMILIO
Cronaca

“Tutta fufa”. Merce scadente sulle bancarelle

Magni Conoscendo il mio amore per il dialetto una amico al bar mi ha buttato lì: "Perché se dìs ”fufa”,...

Magni Conoscendo il mio amore per il dialetto una amico al bar mi ha buttato lì: "Perché se dìs ”fufa”,...

Magni Conoscendo il mio amore per il dialetto una amico al bar mi ha buttato lì: "Perché se dìs ”fufa”,...

MagniConoscendo il mio amore per il dialetto una amico al bar mi ha buttato lì: "Perché se dìs ”fufa”, se la voeur dì?" Conosco il significato di “fufa” ma per rivelarlo mi divertirò raccontando una storiella in cui il termine è protagonista. Eccola. Di solito il giovedì mattina gli amici invece di andare al bar vanno al mercato. Nonostante i super market fioriscano ovunque, le bancarelle con i loro venditori hanno ancora un bel successo. Il vecchio mercato con i banchi è sempre amato da tanta gente perché qui vi è ancora quel contatto umano, quel dialogo tra l’acquirente e il venditore. Ha un suo pregio anche il “tira e molla” sul prezzo della merce. Invece al super mercato al massimo c’è un sorriso lieve della cassiera, quando c’è. Gli amici del bar però ci vanno anche non solo per ritrovarsi ma per incontrare conoscenti con i quali hanno solo questa occasione per fare una chiacchierata. Ed è stato così che l’ultima volta del mercato il Carletto, il “capobranco” di quelli del bar, ha rincontrato al mercato el “Cècch” che era intento a rovistare tra la merce di un banco offerta a un costo bassissimo. "Tell chi el Cècch, finalment se vedumm", ha detto Carletto. “El Cècch”, un po’ sorpreso ma evidentemente assai contento gli ha risposto: "Finalment…". Il curioso Carletto ha chiesto se stava cercando di “fare un affare”. “Cècch” però ha risposto un po’ sconsolato: "L’è tutta fufa”. E ha lasciato la bancarella. Per lui quella merce non valeva niente. Nel dialetto milanese infatti “fufa” significa, come informa “el Luis de Melz”. (Luigi Manzoni vate del dialetto) paccottiglia, cianfrusaglie, roba inutile, merce scadente, quindi un imbroglio. Mi ricordo che tanti anni fa mia mamma tornata dal mercato disse che era stata attirata da un ambulante che vendeva a prezzi stracciati. Poi però si era accorta che la merce “l’era tutta fufa”. Un’amica invece l’aveva comperata: "E l’è restada scutada", ovvero era stata imbrogliata. L’etimo è nella termine spagnolo “fofo”: molle, scarso, secondo Gianfranco Scotti.mail: emiliomagni@yahoo.it