
Il pontile e i soccorritori
Como, 8 giugno 2019 - Un tuffo nel lago alla fine della scuola, per festeggiare assieme ai compagni di classe l’ultimo giorno di lezione. Tutti in gruppo alla spiaggia più frequentata della città e facile da raggiungere. Senza immaginare che in quel punto il fondale scende veloce, fa mancare la presa sotto i piedi. E trascina nell’acqua.
Maxwell Osei, studente di 15 anni di origine ghanese residente a Gironico, non sapeva nuotare. L’acqua scura del lago di Como lo ha inghiottito pochi attimi dopo che aveva lasciato la riva, davanti ai compagni che erano con lui. Si era immerso sicuro, pensava di toccare, non ha avuto paura. Ma dopo aver fatto pochi passi, il fondale sotto di lui si è improvvisamente trasformato in un vuoto. E la festa per le vacanze in una tragedia. Poche bracciate in un maldestro tentativo di rimanere a galla, poi più nulla. Lo hanno trovato mezz’ora dopo, adagiato sul fondale a nove metri di profondità. Il medico però è riuscito a rianimarlo e si sono accese nuove speranze: Maxwell ha resistito il tempo del trasporto fino all'ospedale di Bergamo, ma poi non ce l’ha più fatta.
I ragazzi hanno chiamato subito aiuto a vigili del fuoco, 118 e polizia. In pochi minuti tutta la macchina dei soccorsi si è attivata ed è arrivata in viale Geno, la spiaggia a ridosso del centro di Como che costeggia una delle passeggiate più frequentate nella stagione estiva. I vigili del fuoco hanno fatto intervenire i sommozzatori da Milano, che nel giro di mezz’ora sono arrivati in posto, si sono immersi e hanno individuato il ragazzo sul fondale, a circa nove metri di profondità. Lo hanno portato in superficie, il medico lo ha rianimato, lui ha reagito. Per un breve lasso di tempo, è circolata la speranza che potesse salvarsi. Gli è stato applicato il massaggiatore cardiaco automatico, e il quindicenne è stato trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, prima in ambulanza e poi in elisoccorso. In ospedale è arrivato in arresto cardiaco, e a quel punto i medici si sono arresi. Nel frattempo gli agenti della Squadra Volante della polizia hanno rintracciato i genitori, che si sono precipitati in ospedale, senza sapere quello che li aspettava.
L'incidnete è avvenuto alle 12.30 di ieri davanti ai compagni di classe e ai passanti: la polizia non ha avuto difficoltà a ricostruire cosa fosse accaduto: la voglia dei ragazzi di andare al lago a fare un tuffo, pur nell’acqua non ancora calda, per festeggiare i mesi di vacanza che avevano davanti. La lezione al Centro di formazione professionale di Monte Olimpino, scuola professionale del settore della ristorazione, era finita da pochi minuti, il tempo di scendere in città e andare alla spiaggia, togliersi gli abiti e immergersi festosi. Poi la tragedia: dover vedere Maxwell in difficoltà, capire che stava affogando, guardarlo mentre veniva inghiottito dal lago senza che nessuno potesse fare nulla per lui.