Como, restyling al tempio: Volta non sarà dimenticato

Il primo passo per trasformare la struttura dedicata al celebre scienziato in un moderno museo multimediale

Visitatori all'interno del Tempio Voltiano

Visitatori all'interno del Tempio Voltiano

Como, 14 gennaio 2020 -  Per cinque anni è stato un tempio dimezzato, ma finalmente il mausoleo dedicato al genio di Alessandro Volta che è anche uno dei simboli della città tornerà a funzionare a pieno regime. Già la prossima settimana infatti dovrebbe prendere il via il progetto esecutivo di rifacimento dell’intonaco e delle decorazioni del soffitto che si era staccato a luglio del 2014, per colpa di alcune infiltrazioni che avevano danneggiato il secondo piano della struttura. "I tempi lunghi per lo sviluppo del progetto affidato alla fine del 2018 si sono resi necessari per poter effettuare dei monitoraggi preliminari, indagando sulle possibili cause del distacco anche con l’utilizzo di indagini chimico-fisiche, oltre allo stato di conservazione e l’ancoraggio dell’intonaco al solaio – spiegano da Palazzo Cernezzi - Tutte le indagini sono state sviluppate ed eseguite in stretto contatto e sotto la sorveglianza dei funzionari della Sovrintendenza ai Beni Culturali". Il progetto, che è stato già autorizzato dalla Sovrintendenza, "prevede interventi sui soffitti del piano rialzato e sulla galleria del primo piano, con il recupero degli stucchi del soffitto attraverso il distacco degli stessi e la ricollocazione precisa sulle volte a seguito del rifacimento degli intonaci". Ci sono anche i fondi necessari, 120mila euro che serviranno per completare il restauro che dovrebbe essere concluso entro la primavera, per riaprire completamente il Tempio Voltiano già a partire da Pasqua.

Da un certo punto di vista si tratta del primo tassello sulla lunga strada che porta al recupero del lungolago, il vero tesoro di Como. Un atto di rispetto verso quella generazione di bimbi che non hanno ancora compiuto dieci anni e non hanno mai potuto ammirare la bellezza della passeggiata tra Villa Olmo e Viale Geno senza l’impedimento dei cantieri e non sanno poco o nulla del papà della pila, che è anche il più illustre tra i comaschi.

Un tempo era facile, bastava mettere mano al portafogli ed ecco il volto un po’ perplesso del sciur Alessandro sulla banconota da diecimila lire con la pila stilizzata dall’altra parte. Ancor prima che i selfie diventassero di moda farsi fare una foto con il deca in mano e il Tempio Voltiano sullo sfondo era una specie di rito per chiunque faceva tappa in città. I bei tempi del monumento dedicato al più illustre cittadino di Como sono terminati addirittura prima che passaggio all’euro facessero finire il suo nome e la sua storia nel dimenticatoio. La sistemazione del soffitto da sola non basterà, ma è già un primo passo. La differenza la potrà fare un progetto complessivo di rilancio del Tempio Voltiano al quale da tempo sta lavorando la fondazione dedicata al celebre scienziato comasco. Il progetto è quello di trasformare il mausoleo in un moderno museo multimediale, sulla falsariga della mostra che tanto successo ha avuto l’autunno scorso al Broletto quando venne ricreato un percorso virtuale attorno al ritorno in città del teschio di Plinio il Vecchio.

Ma le idee ispirate alla rinascita del Tempio Voltiano non finiscono qui, nei giorni scorsi l’architetto Attilio Terragni ha presentato a Palazzo Cernezzi un progetto pensato per trasformarlo nel luogo in cui esporre il tesoro romano rinvenuto durante gli scavi sotto il teatro Cressoni. Secondo Terragni il Tempio sarebbe molto più adatto del Museo Giovio, che non conosce quasi nessuno, a ospitare una mostra permanente e sarebbe anche il punto di partenza più adatto per le visite al patrimonio di Como romana.