
I turisti gettano il cibo agli animali nonostante i divieti
Como, 8 settembre 2019 - «Che fine fanno d’inverno le anatre di Central Park?» – si chiedeva il protagonista de Il Giovane Holden. Per i cigni e i germani reali che vivono nel primo bacino del lago la risposta è semplice: muoiono, ma non aspettano l’inverno per farlo visto che la moria è già iniziata. A confermare quello che comaschi e turisti avevano già scoperto, inorriditi di fronte alle carcasse di volatili rinvenute nella zona dell’hangar, sono stati gli uomini della polizia provinciale che nelle ultime settimane hanno ripescato una cinquantina di volatili morti. L’Istituto Zooprofilattico ha confermato che a ucciderli è stato il botulino, un killer spietato che provoca la progressiva paralisi degli animali, i quali muoiono poi soffocati mentre si trovano in acqua. In queste settimane il lago ha restituito decine di carcasse, non proprio la cartolina migliore per quello che ama presentarsi come il lago più bello del mondo. Erano da almeno tre anni che non si assisteva a una moria del genere e le alte temperature raggiunte dalle acque nel mese di luglio e agosto di sicuro hanno avuto il loro peso nel facilitare il propagarsi della tossina, il resto lo hanno fatto i turisti con il vizio di gettare in acqua pezzi di pane, brioches e parigine del gelato per dare da mangiare ai cigni e alle papere. Gli animali naturalmente gradiscono, ma poi si ammalano perché quegli alimenti pensati per gli esseri umani non sono adatti al loro apparato digerente. Nel caso del botulino la colpa è del virus di cui spesso ognuno di noi è portatore sano, magari semplicemente perché abbiamo le mani sporche, in dosi tali da non provocare problemi ai nostri simili ma da infettare organismi molto più piccoli come sono gli animali. Anche il semplice gesto di sbriciolare del pane o lanciare un biscotto può essere sufficiente a propagare il virus che nell’acqua superficiale del lago, specie nei tratti vicino a riva dove in luglio e agosto la temperatura supera agevolmente i 20 gradi, ha il suo ambiente ideale.