Sigilli all’attrezzatura della Florian I locali non rientrano nel sequestro

La Guardia di Finanza ha sequestrato l'attrezzatura della pasticceria Florian, a Pedrengo, in seguito a un'indagine per bancarotta fraudolenta condotta dal PM Carmen Santoro. Quattro persone sono sospettate di avere distratto beni dalla società.

PEDRENGO (Bergamo)

La Guardia di finanza ha sequestrato l’attrezzatura della pasticceria Florian, a Pedrengo, in via Kennedy, nell’ambito di un’indagine per bancarotta fraudolenta condotta dal pm Carmen Santoro che coinvolge la Bar Pellegrino di Urgnano, cui fa capo la società conosciuta per le sue brioches distribuite in mezza provincia. La notizia conferma i rumors. Quattro le persone sospettate di avere distratto e spostato da una società all’altra alcune attrezzature finite nel fallimento della Bar Pellegrino. Il locale è chiuso dal 2 agosto. Resta aperta una parte di produzione. Il bar-caffetteria-pasticceria e il laboratorio di produzione, che dipendono entrambi dal funzionamento dei macchinari cui sono stati posti i sigilli, sono temporaneamente e volontariamente chiusi dalla proprietà.

I locali non rientrano invece nel provvedimento cautelare emesso dalla Procura ed è per questo motivo che all’esterno dei due edifici di Pedrengo non sono stati apposti i sigilli. La pasticceria Florian ha quasi mezzo secolo di vita ed è una delle più rinomate della provincia per le sue brioches ma anche per altri prodotti dolciari. Un punto di ritrovo conosciuto, anche per via dell’apertura prolungata fino a tarda notte.

Tutta la vicenda è partita dopo che era stato dichiarato il fallimento della società Bar Pellegrino, che appunto gestiva l’attività di produzione dolciaria. Secondo gli inquirenti ci sarebbero stati episodi di distrazione finalizzati a sottrarre beni alla curatela e dunque alle pretese risarcitorie dei creditori.

Tra questi beni rientrano, secondo gli investigatori che hanno svolto gli accertamenti, anche i macchinari posti quindi sotto sequestro preventivo. Stando all’ipotesi accusatoria, infatti, sarebbero stati ceduti a due società che – sempre secondo le contestazioni della Procura – rientrerebbero nell’orbita della Bar Pellegrino. Per questo motivo il pm Santoro ha deciso di ricorrere al sequestro preventivo. Nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta, come anticipato, risultano indagate quattro persone. Rimane aperta una parte della produzione, tra lo stupore e la curiosità dei tanti clienti, anche dei paesi vicini.

Francesco Donadoni