PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, droga 'kamikaze': sequestrata in città la shaboo

Viene venduta cento euro al grammo, tre filippini arrestati

La shaboo

Como, 10 aprile 2018 - In carcere sono finiti con l’accusa di spaccio di stupefacenti in concorso. Ma i tre filippini sorpresi nel fine settimana dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Como, non avevano una droga qualunque. I militari hanno infatti sequestrato quasi 40 grammi di shaboo, una metanfetamina poco diffusa in Italia, ma dagli effetti devastanti. A detenerla, con l’accusa di essere spacciatori di questa sostanza, erano tre uomini di origine filippina: Venancio Jastillana, 52 anni di domiciliato a Como, Michael Baino, 37 anni e Rexon Monteccillo, 42 anni, entrambi residenti a Como. I militari li hanno controllati per strada, in via Cecilio, poco dopo la mezzanotte di sabato, e al termine dell’accertamento sono finiti in carcere al Bassone.  Il valore dello shaboo con cui sono stati trovati, non è esiguo: si parla infatti di una droga che viene venduta a 100 euro al grammo al mercato all’ingrosso, più della cocaina, ma il cui consumo non può superare il decimo di grammo per ogni assunzione, tale è il suo effetto devastante.

Si tratta di una metanfetamina creata in laboratorio decenni fa, e da sempre diffusa in Thailandia e Filippine, dove si concentrano i principali luoghi di produzione. I suoi effetti durano ore, e viene chiamata anche la «droga dei kamikaze», in quanto utilizzata nei Paesi Orientali da chi doveva compiere incursioni suicide. Praticamente sconosciuta in Italia, si sta facendo strada da alcuni anni a questa parte, assieme ad altre droghe sintetiche, avvantaggiata dai prezzi accessibili: infatti se il grammo ha un costo non basso, il decimo di grammo viene ceduto mediamente a 15 euro, e basta a garantire una notte di sballo fori controllo. Per ora è molto diffusa tra i filippini tossicodipendenti, che la preferiscono alla cocaina per la persistenza più marcata, nonostante le conseguenze decisamente più dannose.

Ma gli stessi spacciatori finora scoperti sono quasi esclusivamente di nazionalità filippina, che attualmente sembrano gestire il mercato. I tre sono stati arrestati in flagranza di reato di detenzione di droga ai fini di spaccio, e portati al Bassone su disposizione del magistrato di turno della Procura di Como, Giuseppe Rose, in attesa dell’interrogatorio di convalida.