Como, al via la raccolta fondi per salvare il Cinema Gloria

Obiettivo arrivare a 300mila euro entro maggio del 2020 per salvare lo storico spazio

Il Cinema Gloria

Il Cinema Gloria

Como, 3 gennaio 2019 - L'impresa non è impossibile, ma di certo molto impegnativa: raccogliere 300mila euro da qui a maggio del 2020 per salvare lo storico Cinema Gloria che altrimenti rischia di essere raso al suolo e trasformato in un condominio. Pane per i denti del Circolo Arci Xanadù che da dodici anni è impegnato nella sfida di salvare la storica sala comasca che aveva già capitolato nel 2005, stretta tra la crisi economica e la concorrenza feroce dei multisala.

Poi a riaprirla ci ha pensato l’associazione che negli anni ha trasformato il cinema in un attivissimo centro culturale dove accanto alle rassegne d’autore c’è spazio anche per corsi e concerti. Abbastanza per far quadrare il bilancio e pagare l’affitto, bloccato fino a maggio del 2020, poi però la proprietà ha annunciato che intende liberarsi del cinema. «Ce lo ha comunicato il proprietario in questi giorni e alla scadenza del contratto d’affitto il cinema verrà abbattuto e sostituito da un bel condominio - spiegano i responsabili del circolo Arci Xanadu - Il nostro proposito è quello di provare a fare tutto il possibile per preservare questo bene alla cultura e alla collettività, ci pare persino doveroso dopo tanti anni di attività. Stiamo preparando un piano d’acquisto che prevede tra le altre, anche una grande campagna di raccolta fondi, una sorta di azionariato popolare che, attraverso tante piccole e anche grandi azioni, raggiunga almeno 300mila euro e contribuisca a raccogliere parte della somma necessaria all’acquisto dello stabile. Una grande azione collettiva capace di preservare lo spazio e la sua funzione».

L’associazione ha già iniziato a trattare con la proprietà per discutere della richiesta economica e con la banca per ottenere un mutuo. «Prima di lanciare la campagna vorremmo capire cosa ne pensano i nostri soci - concludono - perché l’impresa ha senso e sarà possibile, solo in presenza di una grande adesione e partecipazione. Noi pensiamo che Como non possa privarsi di uno dei pochi luoghi di incontro, cultura, di fruizione di eventi di qualità di cui dispone, un luogo che da dodici anni vive una nuova vita e che rappresenta oggi un vero e proprio polmone culturale per la città».