Pusiano, casa dei pescatori abbattuta: concluse le indagini

L'antica dimora che si affaccia sul lago e che risale al 1500 era stata inspiegabilmente abbattuta durante la notte. Doveva essere ristrutturata

Sulla sponda del lago di Pusiano resta solo un'impalcatura vuota

Sulla sponda del lago di Pusiano resta solo un'impalcatura vuota

Pusiano (Como), 12 novembre 2016 - Una archiviazione e quattro avvisi di conclusione delle indagini, per l’abbattimento della «Ca’ di pescadur» di Pusiano, patrimonio collettivo e simbolo storico che da secoli arricchiva il lungolago. L’edificio risale al 1500, ed è andato incontro ad aprile dello scorso anno a un intervento di ristrutturazione in conseguenza di un cedimento, sfociato nell'improvvisa e spiegata demolizione durante una notte e nel blocco del cantiere e nell’iscrizione sul registro degli indagati di cinque persone, i cui ruoli erano stati ritenuti dal sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose, connessi alle ipotesi di danno ambientale.

Ora, con uno stralcio di indagine, è stata archiviata la posizione di Marco Tentori, progettista e direttore dei lavori. Il gip di Como Francesco Angiolini, con parere favorevole dello stesso pm, ha accolto l’istanza dei suoi difensori, gli avvocati Giambattista Colombo e Francesco Tettamanzi, riconoscendo che lo stesso non ha commesso alcun reato, in quanto «dispose che si procedesse al ripristino dei luoghi con gli stessi materiali della parte crollata», e che la sua uscita di scena dal cantiere, risale all’8 aprile, quando Tentori formalizzò le sue dimissioni dall’incarico, prima dell’abbattimento che, secondo quanto accertato dalle indagini, avvenne il 13 aprile. Demolizione che venne accertata due giorni dopo durante un sopralluogo.

Diversa invece la posizione degli altri quattro indagati, raggiunti in questi giorni dall’avviso di conclusione delle indagini, che li accusa di violazioni al testo unico dell’edilizia, e in particolare per ciò che attiene la vigilanza sull’attività urbanisticoedilizia. Si tratta del committente dei lavori, EgidioMotta, di Domenico e Marco Foti dell’impresa Fratelli Foti di Albiate, e del direttore dei lavori Giorgio Siani. La loro iscrizione sul registro degli indagati, era avvenuta contestualmente alla notifica degli atti relativi al sequestro preventivo, a fine aprile. Paola Pioppi