Scoperta una piccola Stonehenge ad Alzate Brianza: ritrovamenti del Paleolitico

Insediamento di un periodo tra il 5030 e il 4790 a.C, dove oggi sfrecciano le auto tra Anzano e Alzate. Scoperti durante la posa del metanodotto, i reperti sono ora in mostra a Como

Reperti del Paleolitico

Reperti del Paleolitico

Alzate Brianza (Como), 8 dicembre 2022 - È una piccola Stonehenge risalente a 7mila anni fa quella che si trova, in gran parte sepolta e ancora da scoprire, alle porte del paese al confine con Anzano del Parco, nell’area tra la rotatoria sulla Como-Bergamo e il tracciato del metanodotto. Dove oggi sfrecciato le auto, in un periodo compreso tra il 5030 e il 4790 a.C. – come hanno permesso di datare gli esami con il carbonio 14 – in pieno Paleolitico, c’era un insediamento di uomini che si dedicavano all’agricoltura, i primi in tutta la provincia di Como e addirittura nell’area Prealpina.

"Sicuramente quello delle Fornaci di Careggi è un sito molto importante e promettente per la quantità e la qualità dei reperti ritrovati nel corso delle campagne di scavo concentrate dal 2014 al 2016 – spiega l’archeologo Gabriele Martino, uno degli scopritori dell’insediamento che ha raccolto e censito i reperti per conto della Soprintendenza – Si è trattato dei ritrovamenti più antichi rinvenuti nel corso delle ultime campagne di scavo. In provincia di Como ci sono ritrovamenti più antichi identificabili con una comunità di agricoltori, solo in provincia di Varese abbiamo trovato tracce ancor più risalenti". Un tesoro in gran parte ancora da scoprire visto che i reperti, oltre 20mila quelli rinvenuti molti dei quali ancora in fase di studio, sono stati trovati scavando un’area di 35 metri quadrati nel corso dei lavori per la posa del metanodotto.

"Non è stato un intervento casuale – prosegue Martino – La Soprintendenza da tempo teneva d’occhio quell’area e quando ci sono stati i lavori abbiamo potuto compiere le nostre analisi e raccogliere materiale di estremo interesse. Abbiamo ritrovato quasi 20mila reperti: ci sono sementi dell’epoca, vasi di coccio, frammenti e anche moltissime pietre scheggiate che venivano utilizzate per tagliare e incidere quando l’uomo sapeva fabbricare vasi ma non conosceva ancora la metallurgia". Non si tratta delle tracce più antiche della presenza dell’uomo in provincia di Como, ma di sicuro quelli che vivevano tra Anzano e Alzate erano i più evoluti in quell’epoca così remota. "Sulle pendici del Cornizzolo abbiamo trovato reperti risalenti a 9mila anni fa, ma allora l’uomo era solo cacciatore e raccoglitore. Gli abitanti del villaggio di Alzate provenivano da Oriente, dove l’agricoltura si è sviluppata a partire da 12mila anni fa. Arrivati fin qui si sono scontrati e poi integrati con le tribù locali". Una storia affascinante da scoprire visitando la bella mostra in corso a Como nell’ex chiesa di San Pietro in Atrio, organizzata dalla Società Archeologica Comense e dalla Soprintendenza.