Como, Omar Querenzi vicino all'auto della vittima: la svolta dalle telecamere

Il 33enne sarebbe stato immortalato nel parcheggio dove è stato trovato il corpo di Giuseppe Mazza. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, fermo convalidato

I rilievi sul luogo del delitto e Omar Querenzi

I rilievi sul luogo del delitto e Omar Querenzi

Como, 16 agosto 2022 - È stato convalidato il fermo di Omar Querenzi, il 33enne di Albiolo protagonista del folle raid di giovedì scorso alla periferia di Como quando, armato di cocci di vetro, ha aggredito un bambino all'uscita dell'ospedale Sant'Anna, un passante alla fermata dell'autobus di via Giussani e ha ferito mortalmente, secondo l'accusa, un uomo che viveva in auto, Giuseppe Mazza, di 76 anni. Querenzi è comparso davanti al gip e si è avvalso della facoltà di non rispondere, anche perché è ancora in stato fortemente confusionale. Il giudice ha convalidato il fermo confermando la custodia cautelare in carcere.

Querenzi è formalmente accusato sia del tentato omicidio dei due passanti aggrediti che dell'omicidio di Mazza. Inizialmente gli inquirenti avevano proceduto separatamente per i due fatti, dal momento che i collegamenti non erano stati chiariti. Ma ora, oltre agli indizi concordanti, a sostenere l'imputazione ci sono anche le riprese delle telecamere della scuola vicina al luogo del delitto, che avrebbero confermato la presenza dell'indagato vicino all'auto in cui viveva la vittima. 

"L’ho incontrato in carcere, ma non è presente a se stesso è molto difficile anche solo riuscire a parlargli, continua a ripetere cose senza senso e la sensazione è che non si sia neppure reso conto di quel che è accaduto e soprattutto delle accuse che vengono mosse", aveva spiegato l’avvocato Denise Canu qualche giorno fa. Un delirio che prosegue, praticamente ininterrotto dalla mattinata di giovedì, o forse ancor prima, da mercoledì pomeriggio quando il 33enne che in passato ha avuto problemi di droga, ha fatto il suo ingresso al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. "Ho intenzione di acquisire la cartella clinica per capire che cosa gli è stato fatto e come mai i medici hanno ritenuto di lasciarlo andare". Uscito dall’ospedale poco prima delle 10 del mattino, dopo aver aggredito durante la sua permanenza di oltre 16 ore in osservazione al Pronto soccorso un’altra paziente - tanto da rendere necessario l’intervento del servizio di vigilanza privata del nosocomio - Omar Querenzi nell’arco poco più di un’ora ha aggredito un bambino, minacciato una famiglia, tentato di tagliare la gola a un ragazzo e, se verrà confermato, ucciso un uomo.