
Marisa Pizzamiglio Benaglia
Erba (Como), 17 agosto 2014 - È morta per colpa della rabbia, dopo essere stata morsa da un cane lo scorso aprile, mentre si trovava a migliaia di chilometri da casa, in un villaggio in Kenya. Solo l’autopsia ha definitivamente chiarito le cause della sua e della volontaria erbese Marisa Pizzamiglio Benaglia, 55 anni, svolta all’ospedale Sacco di Milano, dove era stata ricoverata a metà luglio, data del suo rientro in Italia. Un caso rarissimo, il primo dopo anni che il mondo sanitario occidentale non si trovava a dove fare i conti con questa malattia. A causare la morte della donna, si sapeva che era stato uno strano morbo contratto mentre si trovava in Africa, ma ora, con il risultato dell’autopsia, è stato accertato che si è trattato di rabbia.
Da quattro anni Marisa Pizzamiglio si era trasferita a Majengo, a 40 chilometri da Malindi, dove aveva fondato l’associazione «Solidarietà Kenya onlus» e aperto il Tasamu Center, dove 224 bambini vengono curati, accuditi e istruiti in una piccola scuola. Dapprima, per un paio di settimane, la volontaria era stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Mombasa, per poi fare ritorno in Italia, quando tuttavia le sue condizioni erano già molto gravi. Riconoscere l’infezione non è stato semplice, dal momento che i sintomi sono per lo più aspecifici: febbre, mal di testa e dolori muscolari, a cui si può aggiungere una leggera paresi nel punto del morso. Il tutto nel giro di alcune settimane, mai immediatamente dopo essere entrati in contatto con il virus. L’ultimo caso mortale di rabbia in Italia, risale al 1996: la vittima era un uomo morso da un cane mentre si trovava in Nepal.