Morì nello schianto, sotto accusa l’amico guidatore

Il ventenne Pretti perse la vita. La Procura ha concluso le indagini. per omicidio stradale e lesioni

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La Bmw 320, su cui viaggiavano tre ragazzi, si era schiantata contro il muro di una abitazione pochi minuti dopo la mezzanotte del 1° giugno dello scorso anno, uscita di strada dopo aver percorso una leggera curva a destra all’ingresso dell’abitato di San Siro, sulla statale Regina all’altezza di Acquaseria. Nello schianto era morto sul colpo Mattia Pretti, ventenne di Grandola e Uniti, che si trovava sul sedile posteriore, rimasto incastrato tra le lamiere di un’auto irriconoscibile. Ora la Procura di Como ha concluso le indagini su quell’incidente, accusando di omicidio stradale e di lesioni stradali il conducente dell’auto, Mykhailo Bynzar, 23 anni, di Porlezza.

Era rimasto anche lui ferito, ma era riuscito a trascinarsi fuori dall’abitacolo mentre l’amico, Giacomo Tentardini, 22 anni, di Grandola, era rimasto con le gambe incastrate sotto la parte anteriore del veicolo: estratto dai vigili del fuoco, aveva riportato fratture multiple e un danno permanente alle gambe. Gli accertamenti svolti successivamente allo schianto avevano rivelato che Bynzar era alla guida con un tasso alcolemico di 1.80, era anche risultato positivo alla cocaina e viaggiava a una velocità "non commisurata a evitare l’evento". La Bmw, diretta verso Menaggio, aveva sbandato, urtato un palo della luce e poi il muro.

Pretti, seduto sul sedile posteriore, era andato incontro a un gravissimo trauma facciale, rimanendo ucciso sul colpo. Tentardini aveva invece riportato una quantità di fratture alla gabbia toracica e a una gamba, con una prognosi che aveva superato i 40 giorni e un indebolimento permanente dell’arto ferito. Ora Bynzar, assistito dall’avvocato Giuseppe Sassi, dovrà decidere se produrre prove a sua discolpa, affrontare il processo o concordare un patteggiamento. Pa.Pi.