
C’è anche il paradosso del padiglione grossisti sistemato da anni ma non ancora agibile
Como - Nonostante il via vai dei turisti, a caccia di prodotti tipici e di souvenir a buon mercato che solo con gran fatica si riescono a trovare, il “Mercato coperto“ di Como da anni sta vivendo un triste declino. A lanciare l’allarme è il presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli, che da tempo ha iniziato un braccio di ferro con il Comune per chiedere nuovi investimenti e la sistemazione dell’immobile.
«Le difficoltà sono iniziate con la pandemia, solo che a differenza di altri settori anche del commercio al dettaglio, qui la ripresa non è ancora arrivata – spiega –. Il mercato si riempie solo di sabato mentre gli altri giorni della settimana di clienti se ne vedono pochi". A fare la differenza nell’eterna concorrenza con i centri commerciali che abbondano anche in città, sono i servizi. Ad esempio la difficoltà di trovare parcheggio e anche per chi si muove con i mezzi pubblici i problemi non mancano. "Viene meno gente e senza clienti il mercato si svuota – prosegue Casartelli – molti operatori stanno considerando di partecipare ad altri mercati del territorio o addirittura trasferirsi in strutture che sono più moderne. Da anni chiediamo di rendere questa storica struttura più funzionale, ma non ci ascoltano. Basterebbero interventi semplici come l’aria condizionata per rendere l’ambiente più confortevole in estate, porte scorrevoli e ingressi automatizzati, la risistemazione dei banchi di vendita". Qualche anno fa l’associazione dovette mobilitarsi per ottenere interventi per ridurre la presenza dei piccioni che si infilavano dalle aperture dei grandi finestroni. Senza investimenti i commercianti mollano e dei 50 stalli a disposizione una decina sono vuoti da mesi.
"Nessuno vuole prendere il loro posto. Come biasimarli se altrove si guadagna di più e si può lavorare in condizioni migliori. Questa è una struttura storica, ma necessita di investimenti e di un rilancio che da anni viene sempre rimandato". In passato un intervento era stato fatto, grazie ai fondi stanziati dalla Regione, il restauro del padiglione grossisti iniziato 10 anni fa e concluso nel 2017. Da allora la struttura, finita, è rimasta chiusa perché manca l’agibilità.