PAOLA PIOPPI
Cronaca

Violentate nel parcheggio davanti al Lido di Menaggio: gli imputati condannati anche in Appello

Le ragazze, all’epoca minorenni, avevano raccontato di aver subito abusi sessuali da tre giovani conosciuti la sera stessa in un bar

L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri (Archivio)

L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri (Archivio)

Menaggio, 27 marzo 2024 – Con la conferma delle condanne di primo grado, la Corte d’Appello di Milano ha nuovamente ribadito la colpevolezza dei tre imputati accusati di violenza sessuale nei confronti di due ragazze minorenni, avvenuta la notte tra l’8 e il 9 agosto 2018, nel parcheggio davanti al Lido di Menaggio. Sette anni di reclusione per Nicholas Pedrotti, 27 anni di Chiesa in Valmalenco, e per Emanuel Dedaj, 26 anni di Spoleto, mentre Gheorghe Rotaru, moldavo di 26 anni, unico colpito da ordinanza di custodia cautelare e dichiarato latitante, dovrà scontare 8 anni di carcere. Condanne che, in primo grado nel 2022, erano andate oltre quanto chiesto dal Pm Massimo Astori, e che anche ora sono state ritenute congrue.

La violenza, su cui avevano indagato i carabinieri di Menaggio, era scaturita dalla denuncia delle due ragazze, che all’epoca avevano 17 anni, in villeggiatura sul lago. Avevano raccontato di aver subito abusi sessuali da alcuni ragazzi maggiorenni conosciuti quella stessa sera in un bar.

Secondo l’accusa, una delle due era in "palese stato di inferiorità psichica", dovuto all’eccessivo consumo di bevande alcoliche. Nel fascicolo processuale erano entrate le testimonianze di chi, nell’immediatezza, aveva ascoltato i racconti delle due ragazze, integrate con i risultati di accertamenti tecnici e altri elementi ritenuti indiziari. Da parte loro, gli imputati si sono sempre difesi, sostenendo che non c’era stata alcuna violenza, e decidendo quindi di affrontare il processo dibattimentale. "Le due parti lese – dicevano le motivazioni della sentenza di primo grado - hanno affrontato un vero e proprio calvario e, nonostante ciò, hanno mantenuto la linearità del loro racconto e offerto nuove precisazioni, il che è tipico di chi riferisce solo la verità… deve ritenersi acclarato che le due ragazze siano salite in auto con gli imputati nel convincimento di essere agevolate nel rientro a casa, e non con l’intenzione di proseguire con loro la serata… mentre gli imputati avevano deciso di portare avanti il loro piano incuranti del mancato consenso delle ragazze".