Pugno duro a Mariano Comense: "Pagate o niente mensa"

Mariano, i morosi devono mettersi in regola entro l’anno

Il sindaco Giovanni Alberti (Cusa)

Il sindaco Giovanni Alberti (Cusa)

Mariano Comense (Como), 20 settembre 2019 -  Scuola che vai, mensa che provi e di solito debito che trovi. L’ultimo caso in ordine di tempo è a Mariano Comense dove l’avvio del nuovo anno scolastico è coinciso con l’ultimatum del sindaco Giovanni Alberti a tutti i genitori, perché si mettano in regola con il pagamento delle quote. All’appello mancano 115mila euro, accumulati negli ultimi cinque anni da almeno 600 famiglie. I debiti naturalmente sono di varia entità, c’è chi deve 100 euro e chi ha accumulato morosità per oltre 1.000 euro, per tutti il Comune ha però deciso di applicare la tolleranza zero.

Entro  la fine di dicembre tutti gli arretrati dovranno essere pagati, pena l’esclusione dal servizio mensa per i rispettivi pargoli al rientro in classe il prossimo 13 gennaio. Naturalmente chi è in reale difficoltà potrà rivolgersi agli uffici comunali per ottenere una mano, naturalmente una volta compiuti i necessari accertamenti. La precisazione non è casuale visto che a indagnare l’amministrazione di Mariano è stata la scoperta che 14 delle 19 famiglie che vantano i debiti più alti, ovvero non hanno pagato buoni pasto per un valore superiore ai 1.000 euro, in realtà hanno in Isee molto alto.

Se a Mariano hanno optato per la linea dura, a Como – dove a fronte di un costo annuo per le mense di un milione e 800mila euro c’è una morosità “fisiologica” del 13% – hanno riorganizzato il servizio di pagamento: per evitare contenziosi non si fa più per abbonamento, ma per pasto realmente consumato. Tramite bonifico bancario si acquista un credito in tranche da 25, 50 o 100 euro che poi viene scalato a fronte del pasto consumato. Gli importi versati non hanno scadenza e possono essere utilizzati anche nell’anno scolastico successivo a quello di riferimento e se il bambino ha terminato il ciclo di studi possono essere utilizzati da fratellini e sorelline. In questo modo gli uffici hanno costantemente la situazione sotto controllo e in caso di morosità possono contattare per tempo la famiglia proponendo aiuto o chiedendo di saldare il debito. La politica del Comune è quella di garantire comunque il pasto ai bambini anche quando il loro “conto” risulta in rosso, sollecitando naturalmente i genitori a pagare entro il mese successivo.