PAOLA PIOPPI
Cronaca

Mariano Comense, accoltellò la ex compagna e diede fuoco alla casa: otto anni di carcere

L’accusa ne aveva chiesti 18 per Salvatore D’Addetta, 68 anni, accusato di tentato omicidio, rapina, danneggiamento seguito da incendio

Il palazzo di giustizia di Como

Il palazzo di giustizia di Como

Mariano Comense, 29 maggio 2025 – Aveva accoltellato l’ex compagna, con cui conviveva in un’abitazione di via Montegrappa a Mariano Comense. Si era impossessato di una borsa al cui interno c’erano 500 euro e i documenti della donna, per poi dare fuoco a un trolley e al letto, prima di scappare, sfuggendo alle ricerche dei carabinieri per ventiquattro ore.

Una scia di violenze per le quali ieri Salvatore D’Addetta, 68 anni, è stato condannato a 8 anni di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato che si è svolto davanti al Gup di Como, Walter Lietti, nel quale era accusato di tentato omicidio, rapina, danneggiamento seguito da incendio. Il pubblico ministero, Giulia Ometto, aveva chiesto 18 anni.

La fuga e l’arresto

I carabinieri della Tenenza di Mariano Comense lo avevano rintracciato e arrestato il 7 maggio dello scorso anno, il giorno successivo all’aggressione: da quel giorno è detenuto al Bassone.

Alla scorsa udienza, il giudice aveva rigettato la richiesta del suo difensore, l’avvocato Massimo Paradiso, di svolgere una nuova perizia sulle lesioni della vittima, da cui scaturiva l’imputazione più grave, quella di tentato omicidio: la prima consulenza medico legale disposta dalla Procura per valutare le lesioni inferte e la possibilità che la vita della donna fossa stata effettivamente messa in pericolo a causa delle ferite ne aveva confermato la gravità.

La vittima

La donna, 56 anni di origine peruviana, si è costituita parte civile. All’epoca aveva avuto una breve relazione con l’imputato, con cui aveva continuato a convivere anche quando lei lo aveva allontanato: quella notte era stata trascinata in bagno e colpita almeno sei volte con un coltello da venti centimetri di lama.

In salvo

In suo aiuto, era intervenuto il nipote, un minorenne che viveva nella stessa abitazione, svegliato dalle urla.

Era riuscito a trascinarla in cortile, chiedendo che venissero chiamati i soccorsi, ma nel frattempo D’Addetta si era impossessato di una borsa al cui interno c’erano soldi e documenti della vittima, per poi dare fuoco a un trolley e al letto, prima di scappare, e girare a vuoto per Mariano Comense.