
La maestra ripresa mentre strattona un bimbo all’asilo
Cernobbio (Como), 4 aprile 2019 - «Ho sbagliato, non mi sono resa conto di quello che facevo». Ieri mattina, davanti al gip di Como Laura De Gregorio, è stata interrogata l’insegnante comasca di 58 anni, arrestata con l’accusa di maltrattamenti ai bimbi dell’asilo nido comunale di Cernobbio, di cui è dipendente.
Assistita dal suo avvocato, Livia Zanetti, ha ammesso le condotte che le sono state contestate, ma allo steso tempo ha dato una spiegazione di quei comportamenti e quei gesti stizziti ripresi dalle telecamere installate dai carabinieri di Cernobbio, su disposizione del sostituto procuratore Daniela Moroni. «Stavo vivendo un periodo molto difficile a livello familiare» ha detto al giudice, entrando nel dettaglio della situazione e delle ricadute che le aveva causato a livello emotivo e di tensione personale. «Non mi sono resa conto di essere stata così brusca». Una vicenda giudiziaria che ha scosso la piccola comunità lariana, dove tutti si conoscono. Solo vedendo i video che la riprendevano, ha avuto la percezione del suo comportamento con i bimbi, tutti di età compresa tra gli 8 e i 14 mesi. Le immagini la mostrano mentre li strattona, li sgrida, in un caso mentre gira bruscamente nel lettino un bimbo che le era stato affidato. Tuttavia la donna, che si trova agli arresti domiciliari da giovedì scorso, ha anche fatto presente, con amarezza, che dalle colleghe non è arrivato nessun aiuto: la segnalazione che stava esagerando, che aveva commesso anche solo un gesto non consono al proprio ruolo.
Alle spalle la Vidonna ha quarant’anni di lavoro con i bambini senza mai alcuna criticità, ma a fronte di quel momento, tra inizio febbraio e metà marzo, di forti problemi personali, nessuna collega si sarebbe interessata per capire cosa le stava accadendo. Le stesse testimonianze ascoltate dai carabinieri, non avrebbero evidenziato comportamenti simili, o comunque preoccupanti, nel periodo precedente: le contestazioni sfociate nell’ordinanza di custodia cautelare, sono circoscritte solo alle sei settimane in cui si sono concentrate le indagini. Al termine dell’interrogatorio il giudice ha concesso condizioni meno restrittive circa la possibilità di poter incontrare alcuni congiunti che non convivono con lei, che inizialmente era stata negata.