
Magni Anche se i miei passi sono sempre più lenti mi piace ancora andare qualche volta tra le bancarelle...
Magni
Anche se i miei passi sono sempre più lenti mi piace ancora andare qualche volta tra le bancarelle del vecchio mercato popolare. Il motivo di questo gaio capriccio? Trovo lì, tra gli ambulanti che gridano la bontà, la bellezza, la grande qualità della loro merce, l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con la gente che conosco, parlando quasi sempre in dialetto. Ed è stato così che l’ultima volta in cui ero accanto a un grande banco con tanta merce ho ascoltato un modo di dire che non sentivo più da quando ero ragazzo. Me lo ha confidato a mezza voce l’ambulante che conosco da tempo riferendosi a un tale che continuava a guardare, controllare, soppesare la merce in vendita senza prendere decisione. "Quell lì el g’ha la faccia de spento pocch", è stata la battuta dell’ambulante. Al quale mi rivolgo sempre perché ama parlare un dialetto bellissimo. Aveva ragione l’amico perché quello se n’è andato senza comperare. "Quell li el g’ha ‘na faccia de spent poch", era espressione spontanea e genuina che ha beatamente vissuto (probabilmente per qualche secolo) nella parlata dialettale del Milanese, dell’Alta Brianza, ma anche del Comasco e nel Canton Ticino, pur con accenti e inazioni diverse. Adesso però è molto difficile ascoltarlo. Tuttavia forse ancora c’è qualche vecchio che ama ricorrere a simpatiche locuzioni come questa della "faccia de spent poch". "Un spent poch" era dunque l’individuo sul quale veniva a pesare l’immediata, spontanea e inappellabile (come tutte i giudizi del popolo) accusa di essere un grande taccagno, uno spilorcio, uno che era molto pigro nell’aprire il portafogli. "El spent poch" era però anche l’individuo che non arrossiva nemmeno se accusato di colpe orrende. Solitamente il modo di dire era rivolto alle persone, per così dire "sfacciate", dei poco di buono, imbroglioni, gente che non rispettava la parola. "El g’ha el brascin cürt", era un altro modo di dire che rivolto a un tipo che era tirchio, ovvero aveva il braccio troppo corto per infilare la mano in tasca.
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