PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, il lago torna in piazza. Anche i cigni beffati dalle paratie

Avevano fatto il nido nel cantiere incompiuto finito sott’acqua. Uova salve

Il lago di Como esondato (Cusa)

Como, 18 giugno 2016 - Era da due anni che l’acqua non invadeva il Lungolario, davanti a piazza Cavour. Ha deciso di farlo ieri, mentre la Procura di Como è nel pieno degli interrogatori dell’indagine sul cantiere paratie del lungolago. Con due funzionari arrestati e il Comune praticamente in stallo. Iniziato nel 2005 grazie ai fondi della Legge Valtellina, con l’intenzione di porre fine a un problema che si riteneva insormontabile, il cantiere è bloccato dal 19 dicembre 2012. E assieme al livello dell’acqua, sale sempre di più il timore che da questa situazione di disastro paesaggistico, non si troverà una via d’uscita, o qualcuno in grado di portarla avanti. Gli accadimenti degli ultimi quindici giorni, non hanno certamente sbloccato lo stallo in cui è precipitato il progetto da oltre tre anni, e a riportare quanto mai di attualità il destino del lungolago di Como, all’alba di ieri ci ha pensato lo stesso Lario, che è esondato sulla strada e sulla principale piazza del capoluogo.

Forse sarebbe meglio dire che ha sconfinato: l’acqua ha invaso le due corsie che costeggiano il marciapiede a ridosso del lago, ricoprendo una parte di piazza Cavour. Il transito delle auto è stato deviato, con inevitabili ricadute sul traffico, rallentamenti e disagi durati ore. Ma i turisti sembravano divertiti dallo spettacolo, soprattutto se guardato attraverso le reti del cantiere agonizzante. Tutti scattavano foto e i ragazzi giocavano saltando in quei pochi centimetri di acqua che ricoprivano l’asfalto, e non impedivano di sfrecciare in bicicletta. Qualcuno ha anche trovato il tempo di impietosirsi per le uova deposte dalla coppia di cigni diventati mascotte di Piazza Cavour, Matteo e Beatrice, spazzate via dalla forza delle acque. L’esondazione di ieri, non è comunque riuscita a giustificare la necessità di quel cantiere faraonico. Dal 2005, l’acqua è uscita due volte: nel luglio 2008 e nel novembre 2014. Nel frattempo il capoluogo ha iniziato a fare i conti con un altro problema: la tenuta della rete fognaria. Il minimo innalzamento del livello dell’acqua infatti, ancora prima di raggiungere la passeggiata, provoca la fuoriuscita dei liquami dai tombini. E non è mai un bel momento per chi si trova nei paraggi. Ora, nel giro di qualche ora, quando l’acqua tornerà dove deve stare, a fare da sfondo al paesaggio – uno dei più belli d’Europa, dicono le migliaia di turisti che arrivano ogni anno – torneranno le gettate di cemento, le reti arrugginite e l’acqua sporca del cantiere in stato di abbandono. I due dirigenti dei settori di riferimento per il progetto, Antonio Ferro e Pietro Gilardoni, sono stati arrestati il 1° giugno, con le accuse di turbativa d’asta e falso ideologico in atto pubblico. Il primo è agli arresti domiciliari, il secondo in carcere. Secondo la Procura di Como chi doveva prendere le decisioni avrebbe tergiversato favorendo di fatto la società che otto anni fa si era aggiudicata la gara d’appalto.